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Aborto: Texas e Missouri lo vietano. New York: "Qui benvenute"

California, Oregon e Washington hanno annunciato un impegno comune a difendere i diritti d'aborto

Joe Biden

Redazione Ansa

La Corte suprema Usa ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Ora quindi i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia.

Il divieto di aborto è atteso entrare in vigore in 13 stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte Suprema sulle Roe v. Wade. I 13 stati possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre è in pericolo.

- MISSOURI E TEXAS, ABORTO SUBITO VIETATO - Il Missouri ha già annunciato di essere il "primo" stato a vietare l'aborto, che ora è illegale anche in Texas con effetto immediato. Il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, sottolineando che chi le strutture che offrono le interruzioni di gravidanza possono essere considerate da "responsabili penalmente a partire da oggi".

- A NEW YORK L'ABORTO RESTA LEGALE - "L'accesso all'aborto è un fondamentale diritto umano e resta sicuro, accessibile e legale a New York". Lo assicura il governatore dello Stato Kathy Hochul. Le fa eco il sindaco della Grande Mela, Eric Adams. "A coloro che vogliono un aborto nel Paese sappiate che qui siete le benvenute. Faremo ogni sforzo per assicurare che i servivi riproduttivi restino disponibili e accessibili per voi", assicura Adams.

- CALIFORNIA, OREGON E WASHINGTON - Tre Stati liberal della costa pacifica hanno annunciato un impegno comune a difendere i diritti d'aborto, dopo la decisione della corte suprema Usa di ribaltare la Roe vs. Wade. "I governatori di California, Oregon e Washington hanno emesso oggi un impegno Multi-Stato per difendere l'accesso alla sanità riproduttiva, compreso l'aborto e i sistemi contraccettivi, e si sono impegnati a proteggere pazienti e medici contro gli sforzi di altri stati di esportare i loro bandi all'interruzione di gravidanza nei nostri stati", si legge in una nota. 

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