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Qui Londra, Gb ipotizza invio jet ad alleati est

 Per permettere loro di 'girare' caccia di era sovietica a Kiev

Westminister

Redazione Ansa

Non solo missili anti-carro, artiglieria e tank, Londra nella nuova tappa dell'escalation militare con Mosca per la fornitura di armi sempre più potenti e sofisticate all'Ucraina parla anche di aerei da combattimento. Non esclude infatti la possibilità di inviare suoi jet a Paesi alleati dell'est Europa per permettere loro di 'girare' alcuni dei propri caccia di fabbricazione sovietica alle forze di Kiev impegnate a contrastare l'invasione russa. Secondo un portavoce di Downing Street, fra le opzioni possibili c'è anche l'addestramento di piloti ucraini da parte di Londra. Viene così riproposta l'iniziativa poi naufragata fra Stati Uniti e Polonia, in cui si prevedeva la fornitura di F-16 Usa a Varsavia che avrebbe inviato i suoi Mig-29 agli ucraini. "Vogliamo lavorare con gli altri Paesi per garantire che l'Ucraina riceva l'attrezzatura di cui ha bisogno", ha sottolineato il portavoce, secondo cui al momento non ci sono piani per l'invio di aerei del Regno Unito. Londra ha già proposto una iniziativa simile che coinvolgerebbe la Polonia per quanto riguarda la fornitura di tank da battaglia all'Ucraina. E l'ipotesi di un invio di aerei è stata fatta anche dalla ministra degli Esteri, Liz Truss, nel tradizionale discorso annuale del cosiddetto Banchetto di Pasqua alla Mansion House di Londra. Nel tracciare le linee di una strategia necessaria a rimodellare l'atteggiamento britannico e delle democrazie sulla scena internazionale dopo l'invasione russa, come ha messo in rilievo la Bbc la responsabile del Foreign Office ha sottolineato che l'Occidente, oltre alla necessità di un taglio netto delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia, dovrebbe anche fornire aerei da guerra a Kiev. Non ne ha precisato le modalità ma ha fatto un chiaro riferimento all'importanza del riarmo e alla produzione militare incentrata su "armi pesanti, carri armati, velivoli da combattimento". Londra quindi va avanti sulla sua strada nonostante le minacce di rappresaglia contro i Paesi Nato in arrivo da Mosca dopo che il governo di Boris Johnson ha dato il suo appoggio agli attacchi ucraini contro il territorio russo con armi fornite dai britannici. Il vicepremier Dominic Raab, tornando sull'acceso scambio di ieri tra Downing Street e il Cremlino, non ha usato mezzi termini per respingere le affermazioni di Mosca, bollandole come "illegittime". "Abbiamo il diritto di fornire supporto militare a qualsiasi Stato che si oppone a un'invasione aggressiva", ha aggiunto riferendosi al sostegno all'Ucraina contro l'attacco russo.

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