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Qui Berlino. E' svolta, ok panzer Gepard a Kiev

E Habeck annuncia autonomia da petrolio russo a 'giorni'

Qui Berlino. E' svolta, ok panzer Gepard a Kiev

Redazione Ansa

La Germania svolta e annuncia adesso la consegna diretta di 50 panzer Gepard antiaereo all'Ucraina. Il governo Scholz, alle prese fra l'altro con la resistenza interna di una parte dei socialdemocratici, ha dato anche la disponibilità all'addestramento delle truppe ucraine all'artiglieria sul suolo tedesco. Dalla Polonia, inoltre, il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck ha fatto sapere che Berlino potrebbe esser pronta "in pochi giorni" a fare a meno dei rifornimenti di petrolio dalla Russia, raggiungendo un'autonomia che si riteneva possibile finora solo entro la fine dell'anno. Annunci arrivati nella giornata di un importante vertice della Difesa a Ramstein, la base militare americana, dove gli Usa hanno invitato circa 40 Paesi. "Non si tratta di iniziative solitarie - ha tenuto a precisare sul posto la ministra della Difesa, Christine Lambrecht, che ha reso noto il cambio di rotta sull'invio diretto di armi pesanti a Kiev - La nostra politica è sempre accordata con i partner della Nato". "Dobbiamo evitare un'escalation che sarebbe disastrosa - ha confermato, rispondendo alle domande dei giornalisti - e tuttavia sostenere in modo assolutamente deciso l'Ucraina".

A una domanda sul contributo di Berlino, che finora aveva frenato, il segretario della Difesa Lloyd Austin ha risposto di ritenerlo "davvero significativo". "Quel che sarà ancora inviato verrà deciso dal governo tedesco - ha aggiunto -. Ma sono certo che faranno tutto il possibile per aiutare con un supporto rilevante per la difesa dell'Ucraina". Scholz, molto riluttante finora su questo fronte, aveva motivato la cautela tedesca, dalle pagine dello Spiegel nel weekend, richiamando la propria "responsabilità politica" nello sforzo di evitare un'escalation che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. Preoccupazioni bollate come "inadeguate" dal leader dell'opposizione Friedrich Merz (Cdu), secondo il quale la Germania "non deve essere la prima nazione ad andare avanti, ma non può neppure fare da freno".

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