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Londra addestra soldati a Kiev, BoJo bandito in Russia

Mosca,'Johnson ispira isteria'. E Putin rafforza l'asse con Riad

Mosca vieta l'ingresso di Boris Johnson in Russia

Redazione Ansa

E' scontro aperto tra la Russia e il Regno Unito, che è stato tra i primi Paesi ad imporre durissime sanzioni contro Mosca e che ora potrebbe anche fare da apripista per il ritorno dei consiglieri militari di Paesi Nato sul territorio ucraino. Forze speciali di Londra si sarebbero infatti recate a Kiev per missioni di addestramento. E in risposta al ruolo britannico nell'armare l'esercito ucraino e nell'alimentare quella che viene definita "la crescente isteria anti-russa", Mosca impone il divieto d'ingresso sul proprio territorio al premier Boris Johnson e ad altri 12 membri del suo governo e politici britannici. Intanto Vladimir Putin continua la controffensiva diplomatica ed economica contro le sanzioni occidentali con una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman, durante la quale le parti hanno espresso l'impegno per "un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali", anche in campo economico e commerciale. Russia e Arabia Saudita sono i due Paesi leader nell'Opec+, organizzazione di Paesi esportatori di petrolio, e gli Stati arabi maggiori produttori di greggio fanno parte del fronte di Paesi che non hanno aderito alle sanzioni contro la Russia, come Cina, India, gli Stati dell'America Latina e dell'Africa e Israele.
    I negoziati russo-ucraini per il momento segnano il passo, e "avranno fine" se le forze ucraine a Mariupol verranno "distrutte", avverte il presidente Volodymyr Zelensky. Ma allo stesso traccia quelle che secondo lui dovrebbero essere le caratteristiche di un eventuale accordo. "Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno dovrebbe riguardare le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, l'altro le sue relazioni con la Federazione Russa", ha affermato. Zelensky ha ribadito che alcuni Paesi come Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia "si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva".
    Se confermate, le notizie pubblicate dal Times sulla presenza di militari britannici a Kiev nelle ultime due settimane - per addestrare le forze locali nell'uso dei missili anti-carro Nlaw forniti da Londra - segnerebbero la prima missione di truppe di un Paese della Nato in Ucraina dall'inizio della guerra. Londra e Washington avevano ritirato i loro consiglieri militari prima dell'invasione russa, temendo un eventuale scontro diretto dalle conseguenze imprevedibili. Ma già la visita a sorpresa a Kiev il 9 aprile scorso di Johnson, durante la quale aveva annunciato l'invio di nuove armi tra cui sistemi anti-aerei Starstreak, missili anti-nave e razzi anti-carro, aveva avuto come effetto quello di rendere ancora più tese le relazioni con Mosca. Il ministero degli Esteri russo ha accusato Londra di "incitare" l'Ucraina a continuare la guerra con queste forniture, oltre che cercare di incoraggiare "non solo gli alleati occidentali, ma anche altri Paesi", a rafforzare le sanzioni per "strangolare" l'economia russa. Mosca, che in marzo aveva già adottato la stessa decisione contro il presidente americano Joe Biden, ha imposto il divieto d'ingresso a Johnson e a otto membri del suo governo, tra cui la ministra degli Esteri Liz Truss e quello della Difesa Ben Wallace. La stessa misura è stata presa nei confronti di altri quattro politici britannici, tra cui l'ex prima ministra Theresa May la first minister scozzese Nicola Sturgeon. "Rimaniamo risoluti nel nostro sostegno all'Ucraina", è stata la risposta di un portavoce del governo di Londra. "Putin è un criminale di guerra e non smetterò di condannare lui e il suo regime", ha replicato da parte sua la Sturgeon. Intanto anche la Germania, fa sapere il ministro delle Finanze Christian Lindner, si appresta ad intensificare l'invio di armi a Kiev portando a due miliardi di euro i fondi per gli aiuti militari internazionali. 
   

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