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IL REPORTAGE Odessa teme la rappresaglia, si scruta il mare

Contraerea intercetta due missili, i volontari minano le spiagge ESCLUSIVA ANSA, servizio di Pietro Guastamacchia

Redazione Ansa

Alle prime luci dell'alba gli occhi di tutta Odessa sono puntati sul mare in cerca di una colonna di fumo o qualcosa che possa confermare le indiscrezioni della notte, ovvero che l'ammiraglia della flotta russa del Mar Nero, l'incrociatore Moskva, sia in fiamme alla deriva. Dalla linea dell'orizzonte non è visibile nessun pennacchio di fumo ma la conferma arriva comunque, dal canale Telegram dell'amministrazione di Odessa, verso le nove : "Il Moskva è stato danneggiato dai nostri missili, è in fiamme ed inutilizzabile, le bocce di lancio di missili che dal mare colpiscono la nostra città, scendono così da 70 a 54. Gloria all'Ucraina".

Dopo poco il portavoce dell'amministrazione della città di Odessa, Sergei Bratchuk, mette in guardia sul fatto che non sarà una giornata facile: "Temiamo che il nemico prepari una rappresaglia sulla città. La probabilità di attacchi missilistici è molto alta". Il pronostico si rivela azzeccato in meno di un'ora, un boato si alza dalla zona del porto e scuote i vetri del centro, partono le sirene e chi può si infila in cantina. Passano pochi minuti e all'esplosione ne seguono altre due, questa volta alte in cielo. "La contraerea ucraina sta intercettando gli attacchi" spiegano dal comando operativo meridionale. Sul luogo e sui danni della prima esplosione però silenzio assoluto.

Se a fermare l'attacco via terra ci stanno pensando le divisioni di Mykolaiv, il bastione ucraino che sta respingendo l'assalto di Mosca sulla linea della costa, a neutralizzare i pericoli che vengono dal mare a Odessa ci devono pensare da soli e, finiti gli allarmi antiaerei, nelle spiagge si ricomincia a scavare. Verso aprile tradizionalmente gli stabilimenti balneari Luzanika, a nord della città, iniziano a ricostruire le terrazze dei ristoranti e gli ombrelloni per ospitare i turisti, in maggioranza russi, nella bella stagione. Quest'anno per ricevere i russi però al posto delle verande si scavano trincee e con la stessa precisione d'intervallo con cui si distanziano gli ombrelloni le milizie volontarie stanno piazzando mine sull'intera spiaggia.

A Odessa oggi però non si scavano solo trincee ma anche fosse, quelle del colonnello Vasily Teleguz e del tenente Mykola Spendovsky uccisi nel villaggio di Snigurivka poco fuori Mykolaiv dall'artiglieria russa. Le loro bare avvolte nella bandiera ucraina, sono rimaste oltre un'ora davanti alla cattedrale della Trasfigurazione a ricevere l'ultimo saluto della famiglia e delle autorità cittadine. A fianco alle bare uno striscione, "Gloria ai nostri eroi morti per difendere Odessa e la Patria". A metà pomeriggio le bare vengono portate via a spalla da un plotone della marina, saranno trasferite nei villaggi di origine dei soldati, mentre il corteo funebre passa sul fondo della via Preobrazhenska si intravede uno scorcio di mare, c'è chi allunga il naso, ma di navi che bruciano all'orizzonte non se ne vedono.

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