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Scholz per ora non va a Kiev', irritante' stop a Steinmeier

lo ha detto il cancelliere in un'intervista

Redazione Ansa

Il blocco di Kiev di una visita del presidente Steinmeier è stato "irritante", ha detto il cancelliere Olaf Scholz in un'intervista a RBB. Scholz ha anche detto che per ora non andrà a Kiev. 

La tensione fra Kiev e Berlino, palpabile da settimane, è esplosa lunedì con un rifiuto eclatante: Volodymyr Zelensky ha fatto sapere al presidente Frank-Walter Steinmeier di non gradirlo nella capitale. A rivelarlo è stato lo stesso Capo dello Stato tedesco, mentre si trovava in missione a Varsavia: "ero pronto ad andare, ma ho preso atto che la mia visita non fosse gradita". Una posizione durissima quella di Kiev, dal momento che il Presidente rappresenta la Repubblica federale tedesca, il Paese. E la trovata non è piaciuta a tanti in Germania: Spiegel ha commentato con una colonna intitolata "un affronto superfluo". Sueddeutsche Zeitung ha parlato di "decisione poco intelligente". Già nel weekend era però arrivato un primo segnale: l'ambasciatore Andrij Melnyk aveva fatto sapere che sarebbe stata preferibile una visita del cancelliere Olaf Scholz, dal momento che la missione dell'inquilino di Bellevue, il Quirinale tedesco, sarebbe stata solo "simbolica".

A Kiev ci si aspetta invece che il Bundeskanzler arrivi "con le mani piene": e cioè con la promessa di consegnare armi pesanti e l'approvazione all'embargo del gas russo. Stando alla Bild, Steinmeier non sarebbe gradito, invece, per la sua vicinanza alla Russia degli ultimi decenni. Da ex collaboratore di Schroeder, e poi ministro degli Esteri, Steinmeier è fra gli architetti della politica russa degli ultimi 20 anni in Germania. Ed è fra quanti hanno sempre spinto per costruire ponti fra l'Europa e Mosca. Melnyk, ambasciatore assai poco diplomatico, ha recentemente sferrato un attacco senza giri di parole contro il presidente, dopo aver disertato il concerto a Bellevue organizzato proprio per l'Ucraina. Steinmeier non è rimasto insensibile: attraverso le pagine di diversi giornali ha fatto autocritica, ammettendo gli errori su Nord Stream 2, e il "fallimento" della politica che intendeva costruire "una grande Casa europea con la Russia". Ha perfino sostenuto, allo Spiegel, che Putin e Lavrov dovrebbero essere processati davanti alla Corte internazionale dell'Aja, per crimini di guerra. Ma a Zelensky tutto questo non basta, e per costringere Berlino a indurire la linea con Mosca ulteriormente, ha alzato il tiro.

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