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Qui Parigi, ambasciatore Russia ironizza su Bucha

Il governo francese lo convoca, 'indecente, oltre la vergogna'

Bucha

Redazione Ansa

"E' indecente": il ministero degli Esteri della Francia ha nuovamente convocato oggi l'ambasciatore russo a Parigi, Alexei Mechkov, dopo che la rappresentanza diplomatica di Mosca ha postato immagini del massacro di Bucha scrivendo - in calce ad una scena di cadaveri e rovine - "Set cinematografico, città di Bucha". Un post poi cancellato dalla stessa ambasciata russa a Parigi. Il governo francese ha risposto subito con un tweet del ministro per gli Affari europei, Clément Beaune: "Oltre la vergogna. Stop".

Il messaggio di Beaune è stato ritwittato dalla ministra del Lavoro, Elisabeth Borne, e dalla vicecapogruppo di En Marche all'Assemblée Nationale, Aurore Bergé. Rivolta anche sui social. E' stato il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, a convocare nuovamente al Quai d'Orsay l'ambasciatore russo, dopo il tweet giudicato "indecente" in cui la diplomazia di Mosca fa dell'ironia sull'orrore della guerra. "Di fronte all'indecenza e alla provocazione della comunicazione dell'ambasciata di Russia in Francia sui massacri di Bucha - scrive Le Drian in un altro tweet - ho deciso la convocazione al Quai d'Orsay, questa mattina, dell'ambasciatore di Russia".

Appena due settimane fa, il 25 marzo, Mechkov venne già convocato al Quai d'Orsay per la pubblicazione di caricature ritenute "inaccettabili" sul solito profilo Twitter dell'ambasciata. Uno dei disegni pubblicato mostrava gli europei in ginocchio leccare il posteriore dello zio Sam con la scritta in lingua inglese 'European solidarity as it is' (La solidarieta' europea nei fatti). Una seconda caricatura presentava l'allegoria di un'Europa malata, distesa su un letto a cui presunti avvelenatori - Stati Uniti ed Unione europea - iniettavano diverse sostanze intitolate 'neonazismo', 'russofobia' o 'Covid-19'. "Ci sforziamo di mantenere un canale di dialogo serio con la Russia", ma queste "azioni sono perfettamente inappropriate", ha deplorato in quell'occasione il Quai d'Orsay. Anche in quel caso, come oggi, il tweet venne rimosso dal profilo ufficiale 'Russie en France'.
   

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