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Di Maio, i 10 punti dell'Italia per la pace e la stabilità

'Piena sintonia con Ue-Nato-G7 per fermare questa folle guerra'

Luigi Di Maio durante una riunione alla Farnesina

Redazione Ansa

Soluzione diplomatica; tetto massimo ai prezzi del gas; diversificazione delle fonti energetiche; calmiere ai prezzi della benzina; sanzioni per colpire l'economia russa; corridoi umanitari e cessate il fuoco localizzati; sostegno economico e fornitura di armi per l'autodifesa all'Ucraina; supporto agli italiani in Ucraina; sostegno alle aspirazioni europee di Kiev; sostegno ad una Difesa comune Ue. Sono i 10 obiettivi dell'azione diplomatica di Roma "per la pace e la stabilità" elencati da Luigi Di Maio in un post Fb. "L'Italia - scrive - agisce in piena sintonia con i partner Ue, Nato e G7 per mettere fine a questa folle guerra".

 "1. Nostro obiettivo e punto fermo è arrivare a una soluzione di pace in Ucraina. È anche per questo che abbiamo detto no alla No fly zone: rispondere alla guerra con un'altra guerra, più grande, sarebbe un errore imperdonabile. In questa direzione va il nostro sforzo nel continuare il pressing con la diplomazia per riportare Putin al tavolo dei negoziati e arrivare a una soluzione diplomatica", scrive il ministro degli Esteri nel suo post.
    "2. Come Italia abbiamo chiesto all'Ue alcune garanzie fondamentali, nell'interesse primario di imprese e cittadini italiani: tetto massimo ai prezzi del gas, interventi per mitigare i costi dell'energia e fondo compensativo per aiutare gli Stati membri. Le prime risposte arrivano, oggi c'è stato il via libera Ue agli aiuti di Stato per il caro energia.
    3. Continuiamo a lavorare per la necessaria diversificazione delle fonti energetiche. Il senso delle missioni all'estero che stiamo portando avanti è proprio questo e stiamo intensificando tutte le nostre relazioni bilaterali, come già successo con Algeria, Qatar, Congo, Angola e Mozambico. Dobbiamo renderci autonomi dal gas russo ed evitare ricatti.
    4. Come governo siamo già intervenuti per calmierare i prezzi della benzina e adotteremo anche altre misure. Questa odiosa guerra di Putin ha effetti diretti e indiretti, e tra questi ultimi c'è senz'altro una speculazione da cui dobbiamo tutelare gli italiani.
    5. Andiamo avanti con le sanzioni per colpire l'economia russa, a sua volta usata per finanziare l'esercito di Putin.
    Dobbiamo invece far affondare la loro economia e mettere all'angolo un governo che continua a bombardare un popolo inerme e senza colpe.
    6. Come Italia abbiamo presentato in Europa la nostra proposta per corridoi umanitari e cessate il fuoco localizzati.
    Adesso l'imperativo categorico è fare di tutto per evitare altri morti innocenti. Siamo costantemente al lavoro per ottenere una tregua vera e aiutare così i civili a mettersi in salvo.
    7. La resistenza ucraina è la resistenza europea. L'Ucraina è alle porte dell'Europa e questa aggressione mette a rischio la sicurezza di un intero continente. Diamo tutto il nostro supporto a un popolo che con coraggio sta resistendo anche per noi, difendendo valori che ci appartengono in quanto europei.
    Sosteniamo l'Ucraina a livello umanitario e con risorse economiche, beni di prima necessità e armi per l'autodifesa.
    8. Inoltre c'è l'impegno h24 dell'Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che sta aiutando gli italiani rimasti in Ucraina. Da 2.000 concittadini presenti dall'inizio dell'invasione, adesso sono scesi a circa 213 e il dato è in continuo aggiornamento. C'è da aggiungere che, tra quelli rimasti, in molti non vogliono andare via.
    9. Sull'ingresso dell'Ucraina in Ue, per l'Italia si tratta di una legittima aspirazione. È giusto che l'Ucraina coltivi questo progetto, che l'Italia sostiene. Anche in altri casi ci siamo espressi in questa direzione, credendo che più ampia è la condivisione, più forte è l'azione dell'Ue.
    10. Sosteniamo una Difesa comune europea, sempre più urgente dinanzi a eventi simili all'aggressione del governo russo in Ucraina. L'Europa deve rafforzare la sua Difesa, soluzione che va di pari passo con l'adozione di una politica estera comune", conclude Di Maio.

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