Vladimir Putin è "ossessionato" dal mito dell'Unione sovietica e per questo "sta creando un nuovo impero". Ma la guerra che ha scatenato "distruggerà il governo e il sistema" di potere che c'è oggi in Russia.
Caporedattore della rivista 'Iskusstvo Kino' (L'Arte del Cinema) dal 2017, 46 anni, Dolin ha lavorato per Radio Eco di Mosca, una delle ultime emittenti libere, e per Meduza, il giornale online degli oppositori russi a Riga, la capitale lettone. Ed è qui che è fuggito. L'appuntamento è sulla spiaggia di Jurmala, mezz'ora dalla capitale, un posto tranquillo e isolato perché, dice, è meglio prendere precauzioni. "Me ne sono andato perché tutta la vita che avevamo prima si sta distruggendo - dice -. E tutto questo avviene con una parte del popolo che è felice e un'altra che è indifferente. Sono una persona pubblica e quando ho capito quello che stava succedendo ho detto 'esco e dico alla gente dovete opporvi, non potete stare zitti'. Ma questo oggi è diventato molto difficile, ci sono leggi che non ci permettono di parlare apertamente di quello che succede e di partecipare alle manifestazioni. Così ho detto andiamo via. Ma non sto emigrando, sto solo andando via dalla Russia perché in questo momento nel mio paese c'è il buio assoluto".
Ma perché la gente non si oppone alla guerra? "Da fuori sembra così, ma sono sicuro che la maggior parte dei russi non supporta quello che fa Putin", risponde. E poi spiega: "Il paese è diviso in tre parti. C'è un 10-20% di persone che sta con Putin in maniera molto forte, si tratta in parte di persone aggressive e in parte di chi beneficia dei favori del presidente, persone del governo e del loro entourage. Poi c'è un altro 20% di cittadini che hanno un'istruzione e la possibilità di informarsi da varie fonti ma che ora, con questa politica, non hanno alcuna possibilità di farsi vedere e di esprimersi. I media indipendenti sono stati chiusi, i politici dell'opposizione non hanno alcuna possibilità di entrare in qualsiasi organo di governo". Senza contare che, aggiunge, "tutti i politici indipendenti o sono in prigione o sono stati uccisi e i media indipendenti distrutti. C'è un apparato che è stato creato per distruggere ogni tipo di opposizione".
Poi c'è la maggioranza dei russi. Un 60%, dice ancora Dolin, "di persone semplici e impaurite, senza informazioni, che Putin usa come pedine. La propaganda dice loro che la maggioranza dei russi sta con Putin, ma in realtà questo 60% né supporta il presidente né sa niente dell'Ucraina, pensano davvero che non ci sia una guerra ma solo 'un'operazione per denazificare l'Ucraina', come dicono le domande nei sondaggi. Non c'è modo di far cambiare loro opinione". Poi c'è un dettaglio, che in realtà non lo è affatto. "Non hanno modi per protestare e hanno paura".
E' come in Iran o in Corea del Nord, dove nessuno si oppone. "Ma secondo te è perché gli piace? Alcuni governi non ti permettono di opporti".
Dolin è anche critico con chi, all'estero, chiede ai russi di rovesciare Putin. "Giornalisti e analisti che chiedono di mandarlo via non sanno cosa dicono. Guardate cosa accade a Mosca e San Pietroburgo. Se c'è una sola persona a manifestare, se provi a dire una sola cosa, vieni portato via. Per ogni manifestante ci sono 5 poliziotti". E dunque non c'è via d'uscita? "Finché Putin governa, la guerra andrà avanti, forse cambierà la forma, ma continuerà - sottolinea Dolin -. La sua ossessione verso l'Unione Sovietica è schizofrenica, da un lato si vede come continuatore dell'Urss e dall'altro come chi sta creando un nuovo impero". Toccherà anche all'Europa? "L'invasione dell'Ucraina era inaspettata, come possiamo dire domani non accadrà? Putin dice una cosa e poi ne fa un'altra".
Uno spiraglio però c'è. Ed è proprio nel sogno imperiale del presidente russo. "Questa guerra distruggerà il governo - ripete Dolin -. Invadendo l'Ucraina Putin ha unito la gente. E dunque chi lo distruggerà sarà lui stesso, lo sta già facendo".
Il dissidente Dolin: "La guerra distruggerà Putin"
Parla il critico fuggito da Mosca a Riga: 'La gente ha paura'