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Qui Pechino, l'augurio di vittoria alla Russia

Aperto sostegno di un giornalista cinese alla guerra Ucraina

Il ministro degli Esteri cinese Foto d'archivio

Redazione Ansa

Lu Yuguang, giornalista cinese della sede di Mosca di Phoenix TV, emittente statale di Pechino, è finito nel mirino dei social media internazionali per l'aperto sostegno all'attacco del Cremlino all'Ucraina dopo aver detto che "come rappresentante del popolo cinese e dei giornalisti cinesi, auguro alla Russia una rapida vittoria".
    Lu, noto per essere un filo-russo, ha avuto un accesso privilegiato all'esercito di Mosca, riferendo liberamente dalle città sotto assedio nell'Ucraina orientale, inclusa Mariupol, girando filmati e persino intervistando i soldati. In uno dei suoi reportage, ha affermato che "i militanti a Kiev continuano a usare ostaggi come scudi umani". Ha anche ottenuto un'intervista 'esclusiva' con Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare separatista di Donetsk, in cui affermava che con l'aiuto della Russia le sue forze "stavano riconquistando terreno ogni giorno":

La copertura media di Lu lascia ipotizzare che, nonostante Pechino insista sulla sua 'vera neutralità' nel conflitto, i media statali cinesi stanno ricevendo un accesso senza precedenti all'interno dell'esercito russo, contribuendo alla diffusione di informazioni e immagini che amplificano i messaggi di Mosca. E c'è anche una certa garanzia che i giornalisti cinesi godano della tutela delle truppe russe, suggerendo un coordinamento implicito o esplicito tra Pechino e Mosca.
    La Cina sta censurando notizie e informazioni sulla crisi Ucraina, per cui anche la parola "invasione" è stata messa al bando. I media statali cinesi hanno anche propagandato come gli Stati Uniti siano responsabili dei disordini in Europa e che Washington stesse segretamente sostenendo le forze "neo-naziste" ucraine, come ulteriore motivazione di Mosca per giustificare la sua invasione.
    Lu, ed è questo un altro aspetto interessante, si ritiene abbia prestato servizio nell'esercito cinese e abbia trascorso molto tempo in Russia. Il gruppo media per il quale lavora Phoenix TV, che ha il suo quartier generale a Hong Kong, è guidato da Liu Changle, anche lui un ex militare dell'Esercito popolare di liberazione. 
   

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