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Qui Washington, l'incubo delle armi chimiche

Pressing sulla Cina, 'non aiuti la Russia sulle sanzioni'

Redazione Ansa

Vladimir Putin è "frustrato" e sta cercando di "fare danni" in tutta l'Ucraina: il fatto che possa ricorrere all'uso di armi chimiche è una "legittima preoccupazione". La Casa Bianca non nasconde i suoi timori di fronte all'avanzata russa che si è ormai spinta a pochi chilometri dalla Polonia, avvicinandosi pericolosamente al territorio Nato. In una girandola di interviste rilasciate ai maggiori network americani Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, ribadisce: se Mosca userà le armi chimiche "pagherà un prezzo elevato". E avverte che ci saranno conseguenze per quei paesi che aiutano la Russia a evadere le sanzioni. Un messaggio diretto soprattutto alla Cina, alleata di ferro di Mosca. Proprio Sullivan nelle prossime ore volerà a Roma per incontrare il capo della diplomazia del partito comunista di Pechino Yang Jiechi. Un incontro per "discutere gli sforzi in corso per la gestione della concorrenza" fra le due superpotenze economiche, ma anche per parlare "dell'impatto sulla sicurezza regionale e globale della guerra della Russia in Ucraina". L'appuntamento è il primo di alto livello e in persona dall'inizio della guerra. L'ultima volta che Sullivan e Yang si sono incontrati è stato l'ottobre scorso in Svizzera. Da allora lo scenario è profondamente cambiato. L'amministrazione Biden è stata finora cauta nel chiamare direttamente in causa la Cina, limitandosi più volte a ripetere che sarà la storia a giudicare le azioni di Pechino in merito all'invasione.

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