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Qui Bruxelles, il Parlamento europeo per l'adesione dell'Ucraina all'Ue

Avanti con sanzioni. Venerdì riunione straordinaria della Nato

Un discorso di sostegno all'Ucraina da parte di Roberta Metsola presidente dell'Europarlamento, davanti alla sede del Pe

Redazione Ansa

   Il Parlamento europeo si è espresso in favore dell'avvio del processo di adesione dell'Ucraina all'Ue caldeggiando la concessione al Paese sotto attacco russo dello status di candidato. L'Eurocamera ha approvato a grandissima maggioranza (637 si e appena 13 no) una mozione in cui si chiede anche l'immediata cessazione delle ostilità, il ritiro delle truppe russe e l'adozione di ulteriori sanzioni nei confronti di Mosca. Prima del voto, durante una seduta plenaria straordinaria convocata per discutere della crisi in Ucraina, il premier Volodymyr Zelensky, in collegamento video, aveva lanciato all'assemblea un accorato appello. "Vogliamo essere membri a pari diritto dell'Ue e stiamo dimostrando a tutti che lo siamo. Dateci prova che siete con noi". Ma al di là del voto dell'Eurocamera e delle buone intenzioni espresse dai vertici Ue, sarà molto difficile che atti formali possano essere compiuti dall'Unione su questo fronte entro breve.

    Intanto si va avanti sulla strada delle sanzioni. Oggi è diventato operativo il blocco della diffusione sul territorio europeo di due testate giornalistiche russe - Russia Today e Sputnik - ritenute dall'Unione la punta di lancia dell' attività di disinformazione portata avanti in base alle direttive del Cremlino. Ed entro oggi dovrebbe essere formalizzata la lista delle sette grandi banche russe che saranno estromesse dal sistema Swift, il più utilizzato per i pagamenti internazionali al di fuori dell'area euro. Nella lista degli istituti di credito non compare al momento, a quanto si è appreso, Gazprombank, cioè l'istituto attraverso il quale vengono pagate anche dall'Italia le forniture di gas provenienti dalla Russia.

    Per venerdì, infine, è stato convocato un Consiglio Atlantico straordinario. Alla riunione è prevista la partecipazione dei ministri degli Esteri dei 30 Paesi membri.    

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