Europa

Una delegazione di talebani a Oslo per la crisi umanitaria

Attesi domenica, si discuterà anche di diritti umani

Redazione Ansa

Una delegazione di talebani sarà a Oslo dal 23 al 25 gennaio per parlare della crisi umanitaria in Afghanistan e dei diritti umani. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri norvegese in un comunicato. I talebani incontreranno le autorità norvegesi e di altri Paesi alleati e rappresentanti della società civile afghana, precisa il comunicato. 

Intanto l'Unione Europea ha iniziato a ristabilire una "presenza minima" a Kabul per facilitare la consegna degli aiuti. "La nostra presenza non deve in alcun modo essere vista come un riconoscimento" del governo talebano, ha detto il portavoce degli affari esteri Peter Stano in una dichiarazione. "Questo è stato chiaramente comunicato anche alle autorità de facto", ha aggiunto. Alla luce della grave crisi umanitaria che l'Afghanistan sta affrontando, l'Ue ha di recente lanciato progetti per un valore di 268,3 milioni di euro, intensificando il sostegno vitale alla popolazione afghana.

OSLO - "Siamo estremamente preoccupati per la grave situazione umanitaria in Afghanistan, dove milioni di persone stanno affrontando un disastro umanitario di grande portata", ha affermato la ministra degli Esteri norvegese Anniken Huitfeldt. "Per poter aiutare la popolazione civile in Afghanistan, è essenziale che sia la comunità internazionale che gli afghani si impegnino in un dialogo con i talebani", ha aggiunto. Sottolineando che la Norvegia sarà "chiara" su alcuni temi, in particolare l'istruzione delle ragazze e i diritti umani, Huitfeldt ha precisato che gli incontri programmati "non costituiscono una legittimazione o un riconoscimento dei talebani". "Ma dobbiamo parlare con le autorità che di fatto gestiscono il Paese. Non possiamo lasciare che la situazione politica porti a un disastro umanitario ancora più grande", ha spiegato la ministra.

KABUL - La situazione umanitaria in Afghanistan ha preso una svolta drammatica da quando ad agosto i talebani sono tornati al potere e gli aiuti internazionali si sono fermati. La carestia minaccia 23 milioni di afghani, ovvero il 55% della popolazione, secondo le Nazioni Unite, che ha chiesto 4,4 miliardi di dollari ai Paesi donatori per affrontare la crisi umanitaria nel Paese.

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