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Frammento stele Maya restituito da collezionista a Guatemala

Unesco, impegno internazionale restituzione opere d'arte

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Un frammento di una preziosa stele maya trafugata dal sito archeologico di Piedras Negras (Pietre Nere), il nome con cui sono conosciute le rovine di una città della civiltà Maya in Guatemala, è stato restituito dalla collezionista d'arte Manichak Aurance all'Ambasciatore del Guatemala Francisco Roberto Gross Hernandez nel corso di una cerimonia a cui ha preso parte la direttrice dlel'Unesco d'Audrey Azoulay. L' importante frammento mostra la parte superiore del copricapo di un antico sovrano di Piedras Negras, che salì al trono nell'anno 729 d.C. La stele che rappresentava il sovrano in una sottoveste di giada indossata dal dio del mais, scomparve dal sito di Piedras Negras nel 1960.
    Nel 2019 il frammento è riapparso a Parigi, durante un'asta di un centinaio di pezzi, in gran parte provenienti dalla collezione privata di Manichak e Jean Aurance. Grazie alla mobilitazione combinata di Guatemala, Francia e Unesco, la vendita è stata sospesa ed è stata avviata la mediazione per la restituzione del prezioso reperto. Manichak Aurance, proprietaria del pezzo, ha quindi deciso di ritirare l'oggetto dalla vendita e di restituire volontariamente il frammento al Guatemala.
    La collezionista ha spiegato di aver acquistato, con il marito, il frammento nel 1960 da antiquario di Parigi senza sapere che l'opera era stata saccheggiata. ''Il mio desiderio oggi - ha dichiarato la collezionista - è che il frammento si unisca al resto dell'affresco in Guatemala''. Il pezzo, grazie all'Unesco, sarà presto inviato al Museo Nazionale di Archeologia ed Etnologia del Guatemala, dove potrà essere ammirato da visitatori nazionali e internazionali.
    La direttrice dell'Unesco, nel corso della cerimonia, ha sottolineato che ''c'è un impegno internazionale a favore del ritorno delle opere d'arte nel loro paese di origine. La Convenzione dell'UNESCO del 1970 per combattere il traffico illecito di beni culturali svolge un ruolo chiave nel raggiungimento di questo obiettivo creando le condizioni per il dialogo. Qui siamo riusciti a coniugare la cooperazione internazionale e la buona volontà di un collezionista privata questo è un esempio da seguire'' ha concluso. (ANSA).
   

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