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Forum ANSA con l'ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar

Trasmesso su ANSA.it. Eydar: 'La sentenza su Eitan è la prova dell'indipendenza dei giudici'

Redazione Ansa

Il nuovo Israele di Naftali Bennett, gli ultimi sviluppi del caso Eitan, la situazione in Medio Oriente e la lotta al Covid. Sono i temi discussi in un Forum ANSA con l'ambasciatore d'Israele in Italia, Dror Eydar. Eydar, ospite negli studi dell'Agenzia, risponde alle domande del vice direttore Stefano Polli e del corrispondente ANSA a Tel Aviv Massimo Lomonaco. L'incontrò è in diretta streaming dalle 12 su ANSA.it e sulla pagina Facebook dell'ANSA.

"La decisione della corte in Israele" sul ritorno in Italia di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, "è una testimonianza dell'indipendenza del sistema legale in Israele. Aspettiamo l'appello, ma intanto auguro a lui buona vita", ha detto l'ambasciatore durante il Forum ANSA. "Dal momento in cui questa tragedia è successa, abbiamo accompagnato le due famiglie. Sono andato a Torino per essere accanto alle famiglie e aiutarle. Quando ho visto il piccolo Eitan che è uscito dalla stanza d'emergenza non potevo restare lontano, ho chiesto di avvicinarmi e gli ho dato una benedizione. Tutti erano insieme in quella stanza, ebrei e cristiani hanno pregato insieme per questo bambino", ha raccontato Eydar.

"L'Italia è una grande amica, gli israeliani preferiscono l'Italia tra tutti i Paesi europei, ma l'astensione dell'Italia" nelle risoluzioni contro Israele all'Onu, e in particolare sull'ultima rispetto alle operazioni a Gaza, "è stata la più dolorosa per noi", perché "per noi l'astensione significa trattare Israele e Hamas in maniera simile", ha affermato ancora Eydar.

"I Paesi arabi moderati hanno capito ciò che l'Europa non ha capito: che il loro futuro non poteva restare nelle mani dei palestinesi, perché hanno visto gli errori dei palestinesi e che" le politiche adottate in passato per sostenerli "erano contro i loro interessi. Hanno deciso di non aspettare più, e da questo derivano gli accordi di Abramo, una svolta storica", ha detto inoltre l'ambasciatore, aggiungendo: "Gli israeliani invitano ancora oggi i palestinesi al tavolo dei negoziati, ma gli accordi di Oslo sono basati sul concetto che ci sono due movimenti nazionali, e mentre noi abbiamo riconosciuto il loro, loro ancora oggi non riconoscono la nostra legittimità. In ogni caso Israele deve vivere con i palestinesi. Noi diamo loro lavoro, tecnologia, sanità e sicurezza, perché noi ci proteggiamo dalle azioni terroristiche e così proteggiamo anche loro".

"Siamo preoccupati dal programma nucleare iraniano - ha spiegato Eydar - Il pensiero che gli iraniani possano rispettare un pezzo di carta firmato con gli occidentali" come l'accordo sul nucleare del 2015 (Jcpoa) "è uno scherzo triste, e un segno della cecità degli occidentali".

  

 

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