Nord America

La maledizione di Capitol Hill, 4 suicidi tra gli agenti

Tutti coinvolti negli scontri del 6 gennaio scorso al Congresso

Redazione Ansa

Un quarto poliziotto coinvolto nell'assalto al Congresso americano del 6 gennaio scorso è morto suicida il 10 luglio scorso.

Lo hanno reso noto i vertici del Metropolitan Police Department di Washington, poche ore dopo la notizia di un terzo suicidio tra gli agenti che in quel giorno tentarono di difendere Capitol Hill dagli assalitori. L'agente Kyle DeFreytag, 26 anni, in seguito ai traumi di quel giorno si è tolto la vita come il collega Gunther Hashida, il cui cadavere è stato ritrovato giovedì scorso. Prima di lui si erano suicidati altri due poliziotti e qualcuno ormai la chiama "la maledizione di Capitol Hill".

Gunther Hashida e Kyle DeFreytag, veterani del Metropolitan Police Department di Washington, sono le ultime due vittime del capitolo più nero della storia della democrazia americana. Entrambe erano intervenuti a difesa del palazzo attaccato dai sostenitori più estremisti dell'ex presidente Donald Trump, insieme ai colleghi del reparto dell'Emergency Response Team. Nessuno dei due probabilmente immaginava la violenza di quella folla fuori controllo. A casa hanno portato i segni di quella battaglia, visibili sul corpo, ma le ferite interne sono quelle che li hanno portati a uccidersi in casa dopo una lotta contro la depressione durata mesi: Hashida si è sparato il 29 luglio, DeFreytag il 10 luglio
   

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