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Macron in Polinesia: 'Chieda scusa per i test nucleari'

'Oltre 100.000 gli ammalati in 30 anni di esperimenti atomici'

Emmanuel Macron, archivio

Redazione Ansa

Il popolo della Polinesia francese chiede a Parigi di fare i conti con la storia, presentando le scuse per l'impatto devastante di trent'anni di test nucleari portati avanti dalla Francia, in occasione della visita del presidente Emmanuel Macron, la prima per il leader nell'arcipelago del Pacifico.
    Nella sua visita di quattro giorni - riferisce un funzionario dell'Eliseo citato dall'Afp - Macron "incoraggerà diversi passi concreti" per quanto riguarda le conseguenze dei test nucleari effettuati nell'arcipelago dal 1966 al 1996, con l'apertura di archivi di stato e risarcimenti individuali. E dalle vittime e le organizzazioni che li rappresentano, cresce la pressione sul capo dell'Eliseo. "Ci aspettiamo le scuse del presidente", ha affermato Auguste Uebe-Carlson, che guida l'Associazione 193, che prende il nome dal numero dei test nucleari realizzati nell'area. "Così come ha riconosciuto come un crimine la colonizzazione avvenuta in Algeria, ci aspettiamo che anche qui nel Pacifico dichiari che c'è stata una forma di colonizzazione criminale legata al nucleare". Intanto, il Collettivo del 17 luglio prevede di realizzare almeno tre manifestazioni durante il viaggio di Macron.
    Dopo 17 test nucleari nel Sahara, la Francia trasferì nel 1966 i suoi esperimenti nella Polinesia francese, sugli atolli di Mururoa e Fangataufa, dove effettuò 193 nuovi test in trent'anni. All'inizio del mese, funzionari francesi hanno negato qualsiasi insabbiamento sull'esposizione alle radiazioni in una riunione con i delegati del territorio semi-autonomo guidati dal presidente della Polinesia francese, Edouard Fritch.
    L'incontro è avvenuto dopo che il sito web investigativo francese Disclose ha riferito a marzo che l'impatto dei test è stato molto più ampio di quanto le autorità avessero riconosciuto, citando documenti militari francesi declassificati.
    Solo 63 civili polinesiani sono stati risarciti per l'esposizione alle radiazioni dalla fine dei test nel 1996, ha scritto Disclose, stimando che più di 100.000 persone potrebbero essere state colpite in totale, con leucemie, linfomi e altri tumori. Patrick Galenon, l'ex presidente della Cassa di previdenza sociale Cps del territorio, ha affermato che le donne polinesiane di età compresa tra 40 e 50 anni "hanno i più alti tassi di cancro alla tiroide al mondo" e che il fondo ha speso 670 milioni di euro per curare le malattie causate dalle radiazioni dal 1985.
    I residenti della Polinesia francese - che con una popolazione di circa 280.000 abitanti copre un'area di dimensioni paragonabili all'Europa occidentale - sperano quindi che Macron si scusi e confermi il risarcimento per le vittime delle radiazioni. Ma il tema dei test nucleari non è il solo affrontato dal capo dell'Eliseo durante il viaggio, inizialmente programmato nel 2020 ma posticipato a causa della pandemia.

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