(ANSA) - ROMA, 10 GIU - Aumenta di giorno in giorno il numero
di container bloccati in alcuni tra i più attivi porti della
Cina dopo l'emergere di focolai di Covid-19 tra i lavoratori
portuali, facendo temere un ingorgo ancora più grave di quello
occorso di recente nel Canale di Suez con potenziali conseguenze
su tempi e costi del commercio globale. Lo riferiscono i media
internazionali segnalando in particolare il blocco dello Yantian
International Container Terminals nel porto di Shenzhen,
parzialmente chiuso alla fine di maggio e tuttora sottoposto a
severe misure precauzionali.
Gli sforzi delle autorità locali per contenere i contagi, tra
disinfezioni e quarantene - riporta Bloomberg - hanno portato a
una grave carenza di manodopera e l'interruzione del quarto
porto per container più trafficato del mondo sta mettendo a dura
prova una catena di approvvigionamento globale già fragile. Le
navi fanno scalo a Yantian ma la movimentazione dei container
sta subendo seri ritardi, costringendole a soste fino a cinque
giorni.
"Il peggioramento del problema della congestione portuale
della Cina meridionale sta diventando l'ultimo grande ostacolo e
collo di bottiglia delle forniture per il settore delle
spedizioni di container", ha affermato in un rapporto Andrew
Lee, analista di Jefferies a Hong Kong. "Questo, prevediamo,
porterà i tassi dei container a raggiungere nuovi massimi
storici nel breve termine".
Maersk, la più grande linea di container al mondo, ha
affermato che l'attuale produttività nei terminal di Yantian è
pari a circa il 30% dei livelli normali. Per evitare ritardi, la
compagnia e altre compagnie di navigazione stanno dirottando
alcune delle loro navi verso altri terminal. (ANSA).
Ingorgo nei porti cinesi minaccia per commercio globale
Migliaia di container fermi per focolai di Covid tra maestranze