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Afghanistan: attacco contro sminatori, 10 morti

L'Isis lo ha rivendicato

Foto d'archivio

Redazione Ansa

Il gruppo dello Stato islamico ha rivendicato l'attacco avvenuto ieri notte in Afghanistan, con 10 vittime. Lo riferisce Site.In un comunicato, riporta Site intelligence, l'Isis spiega di essere entrato nel compound dell'organizzazione britannica Halo Trust nella provincia di Baghlan e di aver "raccolto gli sminatori in due stanze prima di aprire il fuoco su di loro". Secondo il ministero dell'Interno afghano, l'attacco è avvenuto intorno alle 22 ora locale, a circa 260 km a nord di Kabul. Un sopravvissuto, ferito nell'attacco e curato nel più vicino ospedale, ha raccontato all'Afp - in condizione di anonimato - l'arrivo del commando nella notte. Cinque o sei uomini, ha detto, hanno scalato i muri perimetrali, messo fuori uso i generatori, prima di radunare i circa 140 dipendenti, tutti afghani, che stavano riposando. "Erano tutti mascherati. Uno ha chiesto se ci fosse qualche hazara tra noi (una minoranza prevalentemente sciita presa di mira dagli insorti, ndr) ma nessuno ha risposto. "Allora uno degli aggressori ha ordinato di uccidere tutti". L'attacco è durato due ore, fino a mezzanotte. Halo Trust ha confermato che dieci dei suoi dipendenti sono stati uccisi e 16 feriti.

I talebani hanno ucciso almeno dieci sminatori nella provincia di Baghlan, nel nord dell'Afghanistan, ha detto il Ministero degli Interni. "I talebani sono entrati nel complesso di un organismo responsabile delle operazioni di sminamento e hanno iniziato a sparare a tutti", ha detto ai giornalisti il portavoce ministeriale Tareq Arian. 

Il portavoce del governatore della provincia di Baghlan, Jawed Basharat, ha detto all'Afp che l'attacco dei talebani è avvenuto in un'area controllata dalle forze governative. Gli aggressori avevano il volto coperto da maschere, ha detto. L'Afghanistan è uno dei paesi più minati al mondo, conseguenza di decenni di guerra. Negli ultimi mesi la provincia di Baghlan è stata teatro di violenti scontri, a volte quotidiani in alcuni distretti, tra le forze governative e i talebani. La violenza è aumentata dal 1 maggio, quando le forze statunitensi hanno iniziato la fase finale del loro ritiro che sarà completato entro l'11 settembre.
   

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