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Covid: ora mr lockdown è ottimista, in Gb un'estate normale

Il calo dei contagi mi rende ottimista, dice professor Ferguson

Redazione Ansa

(ANSA) - LONDRA, 04 MAG - Dopo tre lockdown nazionali e una campagna vaccinale sprint arrivata a oltre 50 milioni di dosi somministrate, il Regno Unito sembra finalmente incamminato verso "un'estate più normale". A fare professione di ottimismo è oggi anche il professor Neil Ferguson, prudentissimo epidemiologo all'Imperial College di Londra e già consigliere del governo britannico i cui modelli, a quanto si racconta, furono decisivi per convincere oltre un anno fa un Boris Johnson inizialmente titubante della necessità di un primo confinamento e di restrizioni sociali severe.
    Ferguson, citato dal Guardian online, ha definito "molto incoraggianti" i dati sui contagi da Covid giornalieri calati ieri a 1600 circa sull'isola, il minimo da 8 mesi, con solo un morto censito in tutto il Paese e una somma di ricoveri negli ospedali ridotta al momento a meno di 1500 pazienti totali.
    Precisando di non poter escludere una qualche nuova ondata di casi a fine estate, connessa con le riaperture post lockdown, ma di ritenere che - anche in quel caso - il Regno non sia destinato a sperimentare più un sovraffollamento ospedaliero incontrollato grazie all'attuale situazione di partenza nonché alla protezione immunitaria crescente dei vaccini. "I casi si stanno stabilizzando al momento, e potrebbero risalire un po', ma l'indice di mortalità, il numero di decessi e i ricoveri continuano a scendere e ci aspettiamo che seguitino a farlo fino a garantire livelli gestibili" per il servizio sanitario anche nei prossimi mesi, ha notato l'accademico. "Quindi - ha aggiunto - siamo ora in una situazione molto buona per proseguire lungo la roadmap (di riaperture a tappe) fissata dal governo con l'alleggerimento di alcune altre restrizioni fra un paio di settimane e molte di più a giugno".
    Il Regno conta circa 127.500 vittime ufficiali della pandemia, tuttora record europeo in cifra assoluta; ma in rapporto alla popolazione vi è ormai una decina di Paesi del Vecchio Continente con un bilancio peggiore di morti, Italia inclusa. (ANSA).
   

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