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L'anglo-iraniana Nazanin Zaghari-Ratcliffe condannata ad un altro anno di prigione

Gb alza i toni: sentenza 'crudele e del tutto infondata'

Il marito di Nazanin Zaghari-Ratcliffe con l'immagine della moglie

Redazione Ansa

Un tribunale rivoluzionario in Iran ha condannato la cittadina irano-britannica Nazanin Zaghari-Ratcliffe ad un altro anno di prigione perché ritenuta colpevole di "attività di propaganda contro la Repubblica islamica". Alla donna, arrestata inizialmente nel 2016 e scarcerata il mese scorso dopo aver scontato una condanna a cinque anni, è stato anche inflitto un divieto di espatrio per un anno. Lo ha riferito il suo legale, Hojjat Kermani.

Intervistato dalla Bbc, il marito della donna, Richard Ratcliffe, ha a sua volta confermato la nuova condanna, denunciandola "chiaramente" come frutto di "una tattica negoziale" delle autorità iraniane: decise a suo dire a usare la moglie come merce di scambio sia sul tavolo della rivendicazione di un vecchio debito per forniture militari che Teheran contesta da molti anni a Londra, sia su quello della possibile ricucitura dell'accordo internazionale sul proprio programma nucleare abbandonato a suo tempo dagli Usa.

Nazanin, dipendente della Fondazione Thomson Reuters, era stata arrestata nel 2016 durante una visita nel Paese d'origine.

"Crudele, disumana e del tutto ingiustificata". Boris Johnson critica la nuova condanna e alza i toni. Mentre parole identiche vengono pronunciate dal suo ministro degli Esteri, Dominic Raab, in una dichiarazione alla Camera dei Comuni. Amnesty International condanna intanto a sua volta il verdetto dell'Iran e chiede a Londra di rispondere a tono. E l'ex ministro Jeremy Hunt lamenta che il governo Johnson non abbia ancora risolto la questione di un vecchio debito verso Teheran per forniture militari non consegnate nel 1979. 

   

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