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I medici di Navalny chiedono che sia ricoverato a Mosca

L'oppositore russo decide di mettere fine allo sciopero della fame iniziato il 31 marzo per chiedere cure adeguate. Quasi 2mila fermati nelle proteste in Russia

Redazione Ansa

I medici curanti di Alexiei Navalny, che ha annunciato oggi l'interruzione dello sciopero della fame dopo 24 giorni, chiedono che l'oppositore russo in carcere sia trasferito in un ospedale civile a Mosca e auspicano un consulto medico a cui partecipino anche dottori occidentali. Lo riporta Meduza.

"Al paziente non è stata garantita l'analgesia corretta. Prova dolori da due mesi, ciò viola tutti gli standard e i principi etici", scrivono i medici di fiducia di Navalny in una lettera pubblicata da Novaya Gazeta sottolineando che le analisi condotte "potrebbero testimoniare la presenza di una diretta minaccia alla vita".

L'oppositore russo ha deciso di interrompere lo sciopero della fame annunciato il 31 marzo scorso per chiedere cure adeguate per i forti dolori alla schiena e alle gambe. "Amici, il mio cuore è colmo di amore e gratitudine per voi - ha scritto - ma non voglio che qualcuno provi sofferenza fisica a causa mia. Non annullo la mia richiesta di essere visitato da un medico, perdo la sensibilità di alcune parti delle braccia e delle gambe ma inizio la mia uscita dallo sciopero della fame".

Il 19 aprile Alexiei Navalny è stato trasferito nel reparto ospedaliero della colonia penale IK-3 del Servizio Penitenziario Federale russo. Il giorno dopo ha pubblicato un post su Instagram nel quale scherzava sulle sue condizioni di salute. “Ho riso quando ho letto le parole dei luminari della medicina, secondo i quali con un tale livello di potassio nel sangue, come nei miei test, dovrei stare o nel reparto di terapia intensiva o in una bara. Beh, non possono fregarmi così facilmente: dopo il Novichok (agente al nervino usato per avvelenare l’oppositore il 20 agosto del 2020) il potassio non fa paura".

In seguito alle cure ricevute in Germania per l’avvelenamento, Navalny è stato arrestato al rientro in Russia il 17 gennaio 2021. L’accusa è aver violato gli obblighi di una precedente sentenza, secondo i quali si doveva presentare due volte al mese dalla polizia penitenziaria ma queste scadenze non sono state rispettate mentre era in convalescenza in Germania.

A febbraio è stato condannato a 3 anni e 5 mesi di carcere. È stata accolta la richiesta di convertire la pena sospesa in detenzione reale. Il giudice ha deciso di prendere in considerazione l’anno di detenzione domiciliare già scontato per il caso Yves Rocher e ha ridotto la pena a 2 anni e 5 mesi di colonia penale.

I sostenitori di Navalny hanno convocato proteste in tutta la Russia per il 21 aprile, dopo il discorso alla nazione di Vladimir Putin e ad oggi, sono 1.921 le persone fermate durante le manifestazioni: lo riporta sul suo sito web l'ong Ovd-Info. Secondo l'organizzazione, 827 fermi sono avvenuti a San Pietroburgo, 170 a Ufa, 73 a Kazan, 58 a Barnaul, 57 a Voronezh e 53 a Sochi. I fermati a Mosca sono 31. In totale, si registrano fermi in 101 città. 

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