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Gli Usa valutano revoca scudo proprietà intellettuale vaccini

La mossa permetterebbe ad altri Paesi di replicare i vaccini esistenti

Joe Biden

Redazione Ansa

La Casa Bianca sta valutando se revocare lo scudo di protezione dei vaccini anti-Covid prodotti in Usa, realizzato a difesa del diritto di proprietà intellettuale. Lo riportano alcuni media Usa. La mossa permetterebbe ad altri Paesi di replicare i vaccini esistenti, venendo così incontro alle crescenti preoccupazioni sul fatto che solo un pugno di Paesi ricchi abbia il diritto di disporre di un ammontare sproporzionato di dosi rispetto alla disponibilità globale. La speaker della Camera Nancy Pelosi avrebbe quindi scritto alla Casa Bianca sostenendo che la proprietà intellettuale venga messa a disposizione di tutti.

La penuria di vaccino anti-Covid è un problema in gran parte del mondo ma non in America, dove il presidente Joe Biden è già alle prese con la preoccupazione opposta: come gestire il surplus di dosi, visto che entro maggio, se non prima, negli Stati Uniti le forniture supereranno la domanda. E le pressioni, a partire dall'Europa, sono forti. Anche se al momento - spiega il New York Times - l'intenzione della Casa Bianca sarebbe quella di tenere per sé le dosi in eccesso, nonostante dall'Oms arrivi l'ennesimo appello: donare immediatamente almeno 10 milioni di vaccini al programma internazionale Covax a favore dei Paesi più poveri. Ma a Washington, al di là della mano tesa mostrata da Biden durante il Consiglio europeo, si valuta la situazione con cautela. Troppe incertezze infatti gravano ancora sul futuro e su quando la pandemia sarà davvero superata e si potrà parlare di immunità di gregge. Tanto più che, nonostante in America la campagna di vaccinazione viaggi a ritmi elevatissimi, in tutti gli Stati Usa torna a salire il numero dei casi: in una settimana il 7% in più, con una media di 55 mila al giorno. E torna ad impennarsi anche il numero delle ospedalizzazioni e quello delle vittime, oltre mille ogni 24 ore. Previsioni alla mano, Biden ha promesso entro la fine di maggio di immunizzare tutta la popolazione americana adulta, circa 260 milioni di persone. Questo a fronte di un numero di dosi ordinate che - tra Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson - potrebbero coprire fino a 400 milioni di persone, 70 milioni in più dell'intera popolazione statunitense. Scegliere a chi eventualmente destinare le dosi in eccesso può diventare un problema politico per l'amministrazione Usa, considerando che nonostante il programma internazionale Covax sono almeno 30 i Paesi dove ancora nemmeno una dose è stata somministrata, con tre quarti delle dosi disponibili andate a soli 10 Paesi.

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