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Navalny, Cremlino accusa ambasciata Usa di 'interferenze'

Per avere indicato a suoi cittadini i luoghi delle proteste. Oltre 3.300 i manifestanti fermati ieri

Protesta per Navalny ieri a New York

Redazione Ansa

Il Cremlino ha accusato l'ambasciata americana a Mosca di "interferenze" negli affari interno della Russia dopo le manifestazioni antigovernative svoltesi ieri in diverse città per chiedere la liberazione dell'oppositore Alexey Navalny. Il portavoce della presidenza, Dmitry Peskov, ha criticato in particolare un comunicato in cui venerdì la sede diplomatica invitava i cittadini statunitensi ad evitare le aree dove si svolgevano le proteste, indicandole nei dettagli. 

"Indirettamente, si tratta assolutamente di una interferenza negli affari interni", ha affermato il portavoce.

Sono oltre 3.300 i manifestanti fermati ieri in diverse città della Russia per chiedere la liberazione dell'oppositore Alexey Navalny che hanno visto una partecipazione senza precedenti. Lo riferisce l'ong OVD Info. Secondo la fonte, i fermi sono in totale 3.324, di cui 1.320 a Mosca e 490 a San Pietroburgo. In quest'ultima città, di cui è originario il presidente Vladimir Putin, un manifestante rimasto ferito in scontri con le forze dell'ordine versa in gravi condizioni ed è ricoverato in terapia intensiva, secondo quanto riferito da fonti ospedaliere all'agenzia Afp.

 


   

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