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Covid: Gli inviati Oms in Cina raccontano su Twitter la quarantena a Wuhan

Gli esperti sono in isolamento per 14 giorni in un hotel. "Colazione con caffè e frutto del drago poi al lavoro"

Vladimir G. Dedkov della task force dell'Oms giunta a Wuhan

Redazione Ansa

"Alba a Wuhan, colazione con una tazzona di caffè e frutto del drago. Poi si inizia un altro giorno pieno di incontri". E' uno dei post dello zoologo britannico Peter Daszak, uno dei super esperti dell'Oms arrivato cinque giorni fa in Cina per scoprire le origini del coronavirus, che sta raccontando su Twitter la sua quarantena nella metropoli.
Lo scienziato si trova in un 'hotel-quarantena', una delle strutture che le autorità cinesi hanno adibito a luoghi per l'isolamento di chiunque arrivi dall'estero. In un altro post Daszak ringrazia per l'accoglienza e il trattamento e spiega che, se pur in quarantena, il lavoro dei ricercatori è già iniziato attraverso "incontri virtuali e teleconferenze quotidiane con i colleghi cinesi".

"Vista diversa ma stesso albergo!", ha commentato sempre su Twitter la dottoressa olandese Marion Koopmans postando una foto della sua colazione a base di frutta e delle fabbriche fuori dalla sua stanza. Due giorni fa aveva postato un video di uno degli operatori sanitari dell'albergo con indosso la tuta protettiva anti-Covid, la mascherina e la visiera che le prende la temperatura e fa il segno "vittoria" con la mano. "Controllo mattutino, ci trattano bene", è il commento sopra al video.

La Cina intanto respinge le accuse sulla reazione lenta di fronte allo scoppio iniziale dell'epidemia di Covid-19. Rispondendo al rapporto del panel indipendente dell'Oms pubblicato lunedì, il ministero degli Esteri ha difeso la "trasparenza" delle azioni iniziali di Pechino. "La Cina è stata la prima ad avvertire il mondo dell'epidemia anche quando non disponeva di informazioni sufficienti - ha detto la portavoce Hua Chunying -. E ha preso azioni decisive su diagnosi precoce, quarantena e trattamento che hanno fatto guadagnare tempo nella gestione dell'epidemia, riducendo i numeri di infezioni e morti".
  
   

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