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Covid: Johnson, dal 3 dicembre riaperture solo parziali

Dopo lockdown tornano restrizioni locali

Londra

Redazione Ansa

Riapertura dei negozi non essenziali, delle palestre, dei ristoranti e dei pub (ma con coprifuoco alla 22 per gli ultimi ordini, esteso alle 23 per le consumazioni già servite): sono alcune delle misure destinate a essere rese possibili nel Regno Unito, ma solo in alcune regioni, dall'alleggerimento delle precauzioni anti-Covid dopo la scadenza del lockdown nazionale bis in vigore in Inghilterra fino al 2 dicembre prossimo compreso, come formalizzato in video collegamento alla Camera dei Comuni da Boris Johnson. 

Nel suo statement, il primo ministro Tory ha sottolineato come l'incremento dei contagi sia ora in frenata, non senza avvertire che l'emergenza non è ancora alle spalle. E che le restrizioni non verranno azzerate in attesa che "i progressi sui vaccini" e i programmi verso "test di massa" diano gli effetti sperati, ma torneranno a essere graduate a livello locale territorio per territorio secondo tre livelli di allerta - prima di "un'esenzione" più ampia limitato a 5 giorni festivi in occasione del Natale "in tutto il Regno Unito" - in una versione riveduta e "rafforzata" rispetto a prima del lockdown: secondo uno schema che prevede fra l'altro il ritorno del pubblico agli eventi sportivi fino a 4000 spettatori nelle aree sottoposte ad allerta gialla e fino a 2000 in quelle con allerta arancione, ma non in quelle a più alto tasso di casi locali destinate a rimanere segnate dall'allerta rossa.

"Una via d'uscita" dall'emergenza coronavirus "è in vista". Se ne è detto convito oggi il premier britannico Boris Johnson, annunciando alla Camera dei Comuni i piani per il dopo lockdown, che non sarà prorogato oltre il 2 dicembre in in Inghilterra, come ha confermato. "La cavalleria della scienza" sta arrivando e "nei nostri cuori sappiamo che in primavera avremo successo", ha aggiunto Johnson, facendo riferimento ai progressi sui vaccini (in particolare con gli annunci di oggi sul prototipo britannico Oxford/Astrazeneca) e ai programmi sulla promessa estensione dei test a livello di massa nel Regno, ribadendo tuttavia che "non siamo ancora" al traguardo finale.

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