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Navalny scrive alla moglie, 'mi hai salvato dal coma'

Corte cancella 'Russia Futura', ma è partito omonimo non il suo

Alexei Navalny e sua moglie

Redazione Ansa

Dalla lettera d'amore, così Novecento, al post su Instagram, decisamente più contemporaneo.Trattandosi di Alexei Navalny, il principe degli oppositori russi che ha fatto del web il suo regno, la scelta è quasi obbligata. Ma il 'succo' resta. "Yulia, mi hai salvato, e lascia che lo mettano nei libri di testo di neuroscienze", ha scritto Navalny ringraziando la moglie per averlo assistito nella fase più buia del coma.

Il post è corredato da una foto della coppia all'ospedale la Charité di Berlino. Ma se da una parte c'è l'amore, dall'altra c'è la lotta politica. Navalny ha infatti chiesto alle forze dell'ordine russe di restituirgli i vestiti sequestrati a Omsk, dato che sono "prove".

Nel corso della giornata c'è stato poi anche lo spazio per un pastrocchio. Ovvero la notizia, diffusa da alcuni media russi, che la Corte Suprema aveva definitivamente chiuso la corsa del partito di Navalny, Russia Futura, al quale era stata negata la registrazione dal ministero della Giustizia poiché c'era già un altro ente politico con quel nome. Ebbene, la Corte ha liquidato proprio il partito 'omonimo' a quello di Navalny, su richiesta del ministero stesso. Lo ha chiarito la portavoce di Navalny, Kira Yarmush, sottolineando che quello non era un partito ma "un gruppo di ladri che ha semplicemente rubato il nostro nome". Lo staff di Navalny fa sapere che non ripresenterà la richiesta alle autorità russe ma aspetterà la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, alla quale era stato presentato ricorso.
    

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