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Beirut: ministro sanità, ci sono ancora 40 dispersi

Finora ritrovati corpi di 171 persone uccise da esplosione

Gli scontri a Beirut

Redazione Ansa

Ci sono ancora circa 40 dispersi tra le macerie del porto di Beirut e dei quartieri della città colpiti dalla devastante esplosione di una settimana fa. Lo ha detto il ministro della sanità dimissionario libanese Hamad Hassan, secondo cui finora sono stati ritrovati i corpi di 171 morti. "Mancano all'appello 40 persone", ha detto.
    Ieri le autorità avevano parlato di un bilancio complessivo di circa 220 uccisi e 7mila feriti. 

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Fonti di stampa internazionali citate dai media libanesi rivelano che il presidente della Repubblica libanese Michel Aoun e il premier Hassan Diab, quest'ultimo dimessosi ieri sera, erano stati informati direttamente, meno di un mese fa, della presenza nel porto di Beirut di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio.  La cui deflagrazione - secondo la versione ufficiale - ha devastato Beirut una settimana fa, uccidendo più di 200 persone. 

Le fonti citano dei documenti della Sicurezza generale, uno dei servizi di intelligence libanesi. Secondo i documenti, che fanno parte dell'incartamento di una delle due inchieste in corso in Libano sul disastro del 4 agosto, il capo di Stato Aoun e il premier Diab erano stati informati con una lettera privata a loro indirizzata lo scorso 20 luglio. Secondo le fonti di sicurezza, citate dai media, la lettera illustrava i risultati di una indagine interna, aperta lo scorso gennaio, e che concludeva che i prodotti chimici stoccati al porto dovevano esser rimossi immediatamente. Finora il palazzo presidenziale libanese e l'ufficio del premier non hanno commentato le informazioni di stampa.

Intanto sui social ci sono appelli per nuovi raduni pacifici in piazza nel centro di Beirut. Lo slogan è "seppelliamo il governo", in riferimento all'esecutivo. Oggi è una settimana esatta dalla devastante esplosione del porto che ha ucciso più di 200 persone e ferito altre settemila.


   

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