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Patrick Zaky scrive alla famiglia: 'Sto bene, mi mancate'

'Un giorno tornerò libero, e ancora meglio di prima'

Il ricercatore egiziano Zaky (archivio)

Redazione Ansa

"Cari, sto bene e in buona salute, spero che anche voi siate al sicuro e stiate bene. Famiglia, amici, amici di lavoro e dell'università di Bologna, mi mancate tanto, più di quanto io possa esprimere in poche parole". È un passaggio di una lettera di Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell'Università di Bologna in carcere in Egitto da inizio febbraio, recapitata alla sua famiglia. Ne dà notizia la rete di attivisti 'Patrick Libero'.

"Un giorno sarò libero e tornerò alla normalità, e ancora meglio di prima".

"Una notizia bella, una lettera molto dolce che ci dà conforto, che ci sprona a impegnarci ancora di più per assecondare il desiderio di Patrick, che poi è un diritto più che desiderio. E cioè quello di tornare in libertà. Bello leggere che Patrick nonostante tutto sia in buone condizioni, di spirito. Continua la campagna per chiedere il suo rilascio, immediato e incondizionato". Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, all'ANSA commenta la lettera di Patrick Zaky.
   

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