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Haftar annuncia raid su Tripoli, Putin invia rinforzi

Escalation in Libia, telefonata tra Pompeo e Di Maio

Khalifa Haftar

Redazione Ansa

"In caso di attacchi contro gli interessi turchi in Libia, le conseguenze sarebbero molto pesanti e le forze del golpista Haftar sarebbero considerate obiettivi legittimi". Lo sostiene in un comunicato il portavoce del mistero degli Esteri di Ankara, Hami Aksoy, dopo le minacce giunte da milizie a sostegno del generale Khalifa Haftar contro obiettivi della Turchia, che sostiene il governo di accordo nazionale libico di Fayez al-Sarraj. La nota viene diffusa poco dopo la notizia dell'invio di caccia russi dalla Siria a supporto di Haftar. "Il loro obiettivo è di provocare un'escalation nel conflitto", ha aggiunto il portavoce turco.

Intanto "Almeno otto jet dell'era sovietica sono arrivati nell'est" della Libia "da una base aerea in Siria, verosimilmente per appoggiare una nuova campagna di raid aerei" del generale Khalifa Haftar. La Russia, assieme ad Emirati arabi ed Egitto, appoggia Haftar contrapponendosi a Turchia e Qatar, schierati a sostegno dell'esecutivo di cui Bashagha è ministro e Fayez al-Sarraj premier. Ufficialmente comunque Mosca mantiene un atteggiamento bilanciato fra i due schieramenti. Anche se circolano informazioni di paghe non saldate, ascrivibili alla Russia sono anche almeno centinaia di mercenari del gruppo "Wagner": "estremamente ben addestrati hanno condotto devastanti incursioni" contro le forze del governo riconosciuto dall'Onu, ha notato l'Ispi. La loro presenza sul terreno dall'ottobre 2018 è stata segnalata anche da rapporti delle Nazioni Unite. La distruzione o la cattura di alcuni sistemi contraerei russi "Pantsir" sono state annunciate dalle forze di Sarraj nell'ambito della recente presa della strategica base aerea di Watiya a sud-ovest di Tripoli. 

A quanto si apprende da fonti della Farnesina, il ministro Luigi Di Maio ha avuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Al centro dei colloqui, la situazione in Libia e l'emergenza Covid. I due hanno ribadito la loro preoccupazione per l'intensificazione delle ostilità in Libia e la necessità di una tregua umanitaria immediata e della cessazione delle interferenze straniere. Hanno anche discusso l'impatto dell'emergenza sanitaria e la necessità di accelerare la ripresa economica.

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