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Ft: 'Scontro Ue-Cina sull'origine del coronavirus'

L'ambasciatore europeo a Pechino: 'Censurata parte di una nostra lettera sul China Daily'

L'ambasciatore Nicolas Chapuis

Redazione Ansa

Scontro fra Unione europea e Cina sull'origine del coronavirus. Lo scrive il Financial Times riferendo che "l'Ue ha accusato la Cina di censurare un articolo co-firmato dagli ambasciatori in Cina degli Stati membri dell'Ue e pubblicato ieri sul China Daily", voce del Pcc, "rimuovendo un riferimento allo scoppio del coronavirus in Cina".

"È deplorevole vedere che la frase sulla diffusione del virus sia stata modificata", ha detto Nicolas Chapuis, ambasciatore europeo a Pechino, al Ft. La parte dell'articolo rimossa indicava che "il coronavirus si è originato in Cina e poi si è diffuso nel resto del mondo".

"La delegazione Ue in Cina - ha spiegato Bruxelles - era stata informata che la lettera" aperta "poteva essere pubblicata sul China Daily" solo con l'ok del ministro degli Esteri di Pechino. "La delegazione aveva quindi espresso la sua preoccupazione sulla richiesta di togliere una frase in riferimento all'origine e alla diffusione del coronavirus, ma ha deciso comunque di pubblicare", pur "con grande riluttanza, poiché ha ritenuto importante comunicare le sue priorità politiche chiave", come quelle "sui diritti umani, la lotta ai cambiamenti climatici e il Coronavirus Global Response".

Il Financial Times sottolinea che "la censura è l'ultimo esempio degli sforzi di Pechino per far fronte a chi l'accusa di avere gestito male i primi giorni della pandemia, che si ritiene abbia avuto inizio nella città cinese di Wuhan alla fine del 2019". Un tema caldo che tocca anche gli Stati Uniti, con il presidente Trump che da settimane ha puntato il dito contro Pechino e la sua narrativa sul coronavirus.

Della vicenda si è occupato anche Politico.eu che rivela altri dettagli, citando "un portavoce del servizio di azione esterna della Ue che si è rammaricato che la lettera originale non sia stata pubblicata integralmente dal China Daily" e ha "osservato che non poteva essere pubblicata senza il via libera del ministero degli Esteri cinese". Politico.eu riferisce inoltre che "in segno di malcontento tra i membri dell'Ue, le ambasciate a Pechino di Paesi come Germania, Francia e Italia hanno pubblicato la lettera completa".

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