Europa

Brexit, Johnson-Varadkar: 'Spiraglio per un possibile accordo'

Intanto Bruxelles boccia la proposta del governo britannico per l'uscita dall'Ue

Redazione Ansa

Boris Johnson e Leo Varadkar "intravedono il sentiero di un possibile accordo" in extremis sulla Brexit. Lo si legge in una dichiarazione congiunta diffusa da Downing Street dopo un incontro in forma privata che il premier britannico e quello irlandese hanno avuto oggi presso Liverpool. Nessun dettaglio sulla discussione, definita comunque "costruttiva". Il confronto prosegue ora in forma "intensa" fra le task force tecniche e sarà proseguito domani a Bruxelles dal ministro Steve Barclay col capo negoziatore Ue, Michel Barnier.  I due primi ministri - si legge nella nota - "hanno avuto una discussione dettagliata e costruttiva ed entrambi continuano a credere che un deal sia nell'interesse di tutti". "Essi sono d'accordo di poter vedere il sentiero d'un possibile accordo", recita il testo, limitandosi a precisare che il confronto si è "concentrato sulle sfide doganali" al confine post Brexit fra Irlanda del Nord e Irlanda e "sul consenso" che i nordirlandesi dovranno dare sull'eventuale intesa. E' stato inoltre discusso "il potenziale rafforzamento delle relazioni bilaterali" fra Londra e Dublino, incluso sull'Irlanda del Nord. Johnson e Varadkar hanno poi "concordato di riflettere ulteriormente sulle loro discussione" e di affidare alle delegazioni dei funzionari il compito di "continuare a impegnarsi intensamente" sui contenuti toccati. Hanno infine concordato di consultare a livello tecnico la cosiddetta "taskforce 50" e di trasferire quindi la discussione domani sul tavolo negoziale di Bruxelles fra il ministro britannico per la Brexit, Barclay, e Barnier.

Intanto il collegio dei commissari boccia la proposta del governo britannico sulla Brexit.  A chiarire la posizione è stato il commissario europeo Guenther Oettinger, al termine della riunione. Col capo negoziatore dell'Unione Europea Michel Barnier sulla Brexit "abbiamo discusso della proposta del governo britannico - ha detto - . Le nostre vedute coincidono che la proposta non è soddisfacente ai nostri occhi".

Intanto la 'resa dei conti' sulla Brexit è prevista per sabato 19 ottobre, giorno in cui i parlamentari saranno chiamati dal governo a partecipare ad una sessione speciale al Palazzo di Westminster. E' quanto riporta la stampa britannica citando fonti del governo. Secondo il Guardian, se il premier Boris Johnson si presenterà all'appuntamento con un accordo i parlamentari - che dovranno esprimersi sul piano - avranno l'opportunità di discuterlo; in caso contrario, Johnson dovrà spiegare come intende portare comunque il Paese fuori dall'Ue entro la scadenza del 30 ottobre.

"L'Ue - ha detto la portavoce della Commissione europea dopo gli ultimi sviluppi sulla Brexit - resta costruttiva anche quando le emozioni del Regno Unito si scaldano". L'argomento viene discusso stamani alla riunione settimanale dei commissari.

Ma secondo il premier irlandese Leo Varadkar Sarà "molto difficile" per il Regno Unito e l'Unione europea raggiungere un accordo sulla Brexit entro la scadenza del 31 ottobre prossimo" Per Varadkar ci sono ancora "grandi divari" tra le due parti.

Avvolti nella bandiera europea e col vessillo britannico in mano, intanto, una ventina di attivisti contro la Brexit stamani hanno manifestato davanti a palazzo Beralymont, sede della Commissione europea. In queste ore la questione viene discussa dai commissari europei, aggiornati dal capo negoziatore della Ue Michel Barnier sulla situazione.

Ieri il premier britannico Boris Johnson aveva ribadito al presidente dell'Europarlamento, David Sassoli che il Regno Unito uscirà alla fine del mese in qualunque caso.

Oggi a Bruxelles si terrà la riunione del Collegio dei commissari Ue. Analogamente, anche Angela Merkel ha detto che un accordo con l'Unione europea sulla Brexit è "enormemente improbabile" sulla base del piano di Boris Johnson. L'indiscrezione arriva da una fonte anonima di Downg Street che ha riportato i contenuti di una telefonata tra il premier britannico e la cancelliera tedesca. 

"Ci sono due alternative a un accordo in questo momento: estensione o nessun accordo": ha detto il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, parlando ieri a Londra della Brexit dopo un incontro con Boris Johnson e dopo aver rilevato l'assenza, dal punto di vista dell'assemblea di Strasburgo, di progressi negoziali. Sassoli ha aggiunto che il Parlamento è aperto a un'estensione, ma che va chiesta da Londra. Ha poi ammonito che "un mancato accordo sarebbe chiaramente responsabilità del governo britannico".

Intanto, il presidente del Consiglio dell'Ue, Donald Tsuk, accusa in un tweet Boris Johnson di giocare a "uno stupido scaricabarile" sulla Brexit. La questione "non è chi vince", ma è "il futuro dell'Europa e del Regno Unito così come la sicurezza e gli interessi del nostro popolo", scrive Tusk che, sempre rivolto al premier britannico, aggiunge: "Non vuoi un accordo, non vuoi un'estensione, non vuoi una revoca, quo vadis?"

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