Europa

Lavoro forzato, ereditiera si scusa

'Non volevo minimizzare nazionalsocialismo, siamo responsabili'

Redazione Ansa

    Aveva detto che la sua azienda di famiglia "non ha fatto nulla di male" impiegando circa 200 lavoratori forzati durante il nazismo, tra il 1943 ed il 1945, scatenando una ridda di reazioni. Ora Verena Bahlsen, 25 anni, ereditiera della famosa fabbrica di biscotti, si scusa pubblicamente.
    "E' stato un errore amplificare il dibattito con risposte irriguardose" ha scritto Bahlsen in un 'mea culpa' pubblico per le parole da lei pronunciate in un'assemblea. In un'intervista alla Bild la giovane donna aveva affermato che il fatto contestato "è accaduto prima di me, pagavamo i lavoratori forzati esattamente quanto i tedeschi e li trattavamo bene".
    Oggi arriva il mea culpa. "Niente è più lontano da me che minimizzare il nazionalsocialismo o le sue conseguenze" ha scritto Bahlsen. "Come nuova generazione, siamo responsabili della nostra storia. Mi scuso espressamente con coloro i cui sentimenti sono stati feriti".
   

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