Mondo

Trump, Assad non provochi nuova tragedia. Ma Siria riprende i raid

Il portavoce del Cremlino non conferma la partecipazione russa: 'Chiedete al ministero della Difesa'

Redazione Ansa

Gli Usa organizzeranno venerdì una riunione del consiglio di sicurezza dell'Onu, di cui hanno la presidenza di turno, sulla situazione a Idlib, ultima roccaforte anti-regime nella Siria occidentale di cui Damasco vuole riprendere il controllo con il sostegno russo. Lo ha annunciato l'ambasciatrice Usa al palazzo di vetro Nikki Haley. "E' una questione seria", ha aggiunto, assicurando che la maggioranza dei Paesi membri dell'Onu sono favorevoli a questa riunione.

Mosca respinge il monito di Trump e riprende a bombardare intensamente Idlib: con almeno 50 raid aerei lanciati in poche ore dalle aviazioni russa e siriana sulla regione di Idlib, ultima roccaforte anti-regime nella Siria occidentale, è cominciata la fase preliminare dell'annunciata offensiva contro quello che i governi siriano, russo e iraniano definiscono un "nido di terroristi", ma che di fatto è da tempo sotto controllo della Turchia proprio col placet di Teheran e Mosca. E in serata Damasco ha denunciato un raid missilistico israeliano contro obiettivi nella Siria centrale a sud di Idlib. Prima dell'inizio dei primi bombardamenti, il presidente americano Donald Trump aveva lanciato un monito all'omologo siriano Bashar al Assad: "Non dovrebbe attaccare sconsideratamente Idlib", aveva scritto su Twitter.

"Russi e iraniani farebbero un grave errore umanitario nel prendere parte a questa possibile tragedia. Centinaia di migliaia di persone potrebbero essere uccise. Non facciamo che questo accada!", aveva intimato. E in serata la Casa Bianca ha condannato "la sconsiderata escalation", fissando l'ennesima linea rossa: "Vogliamo essere chiari. Se Assad sceglie di usare di nuovo armi chimiche, gli Stati Uniti e i loro alleati risponderanno rapidamente ed in maniera adeguata". Da Mosca, il Cremlino ha risposto al presidente Usa: "Lanciare semplicemente moniti, senza prestare attenzione al potenziale negativo e di grande pericolo per tutta la situazione in Siria, è un approccio incompleto". Per la Russia il casus degli attacchi odierni, decisi dopo tre settimane di relativa calma nell'area, è stato il ripetuto tentativo da parte degli insorti di colpire la base di Hmeimim, nei pressi del porto mediterraneo di Latakia e quartier generale delle forze russe in Siria.

Sul terreno a Idlib, dopo circa 50 raid aerei, si registrano già le prime vittime tra i civili: 12 morti, di cui cinque bambini nel distretto di Jisr ash Shughur, il più colpito nelle ultime ore e dove le scuole sono state chiuse fino a data da destinarsi.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it