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Alfie: folla protesta di fronte all'ospedale

Oltre cento persone a sostegno della battaglia dei genitori

Proteste fuori dall'ospedale di Alfie

Redazione Ansa

Oltre centro persone sono radunate dinanzi all'ospedale pediatrico Alder Hey di Liverpool, dove è ricoverato il piccolo Alfie Evans, affetto da una patologia neurologia degenerativa sconosciuta, dopo l'annuncio del padre Tom dell'imminente avvio delle procedure di distacco dei macchinari per l'assistenza vitale al bimbo. I manifestanti, che sventolano insegne del cosiddetto 'Alfie Army', sostengono i genitori nella battaglia contro la decisione della magistratura britannica di autorizzare i medici a staccare la spina. Il clima è piuttosto teso, come ha mostrato SkyNews. Una cinquantina di dimostranti ha occupato una strada di accesso all'ospedale e la polizia è intervenuta per riaprire il passaggio, anche se al momento non si registrano scontri fisici. Diverse persone si tengono per mano, a formare una sorta di catena umana, cantando e scandendo slogan come "Save Alfie Evans!", "Salviamo Alfie Evans!". Il padre Thomas (Tom) comunica a intermittenza dall'interno dell'Alder Hey, dove a quanto si è appreso è arrivata nelle scorse ore - inviata dal Papa - pure Marcella Enoc, presidente del Bambino Gesù di Roma, ospedale che s'era offerto di accogliere Alfie, 23 mesi, per continuare i trattamenti e l'assistenza vitale, ma senza convincere la giustizia britannica a rivedere il verdetto che ha dichiarato essere "nel miglior interesse" del bambino staccare la spina. I genitori contestano che il piccolo sia in fase terminale e postano immagini e video che mostrano chiari barlumi di coscienza. Alfie è stato colpito da una patologia neurologica considerata grave e che secondo i medici britannici ha danneggiato irrimediabilmente gran parte del suo cervello, ma è indicato in stato "semivegetivo", non in coma, e manca una diagnosi esatta della malattia.

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