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Chiese cristiane chiudono Santo Sepolcro a Gerusalemme

Per protesta contro legislazione Israele e tasse municipali. Il sindaco: 'Luogo esente da imposte'

Redazione Ansa

Le Chiese cristiane a Gerusalemme (ortodossa, cattolica e armena) hanno deciso di chiudere oggi al pubblico, in una rara mossa, il Santo Sepolcro.
Lo confermano fonti religiose, secondo cui la decisione è stata assunta per protesta contro la legge in discussione al parlamento israeliano sull'esproprio di terreni delle chiese e la possibilità di introdurre tasse municipali.

"La Chiesa del Santo Sepolcro e gli altri luoghi di preghiere delle Chiese sono esenti da tasse municipali. In merito non c'è alcun cambiamento e così continuerà ad essere". Questa la risposta del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat alla chiusura del luogo santo cristiano della città. "Ma sembra forse ragionevole che aree commerciali come alberghi, sale di ricevimento e altri affari siano esenti da tasse municipali per il solo fatto - ha aggiunto - di essere di proprietà delle Chiese? Perché l'albergo Mamilla le paga e il Notre Dame che gli sta di fronte deve essere esentato?". 

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