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Catalogna: Puigdemont è a Copenhagen, la procura spagnola chiede l'arresto

Il leader indipendentista catalano è partito da Bruxelles

Redazione Ansa

E' senza tregua il braccio di ferro politico giudiziario fra il presidente indipendentista uscente Carles Puigdemont, in esilio in Belgio, e lo Stato spagnolo. Oggi Puigdemont ha lanciato una nuova sfida ad alto rischio alla giustizia di Madrid spostandosi da Bruxelles, dove è rifugiato da quasi tre mesi inseguito da un mandato di arresto spagnolo, in Danimarca per partecipare a un dibattito sulla crisi catalana all'università di Copenaghen. La procura di Madrid ha reagito chiedendo la riattivazione del mandato d'arresto europeo emesso in novembre ma ritirato in dicembre quando si era capito che la giustizia belga rischiava di bocciare la procedura spagnola. Ma la richiesta della procura non è stata accolta dal giudice del Tribunale Supremo Pablo Llarena che guida le indagini sulla presunta 'ribellione' contro i dirigenti catalani per aver portato avanti il progetto politico dell'indipendenza.

Il presidente del parlamento catalano Roger Torrent ha annunciato intanto che presenterà il nome di Carles Puigdemont come candidato presidente della Catalogna che sarà sottoposto all'investitura della plenaria a fine mese. Quello di Puigdemont, appoggiato dal fronte indipendentista che ha la maggioranza assoluta, è il solo nome emerso dal giro di consultazioni con i gruppi politici degli ultimi giorni, ha precisato. La sessione di investitura del nuovo presidente catalano è prevista entro il 31 gennaio. Torrent non ha precisato la data esatta della sessione di investitura né le condizioni nelle quali la candidatura di Puigdemont sarà sottoposta al voto della plenaria.

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