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Conclusa l'udienza per Berlusconi a Strasburgo, aula strapiena

Rappresentante del governo: rispettata la Convenzione

Redazione Ansa

Si è conclusa alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo l'udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino. La seduta è stata tolta dalla presidente della Corte Angelika Nussberger dopo poco più di due ore dall'inizio. La Corte si è quindi riunita in camera di consiglio, ma una decisione è attesa non prima di diversi mesi, come consuetudine della Corte.

"Sono state fatte domande molto acute dalla Corte, alle quali è stata data risposta, ora aspettiamo la decisione con una qualche fiducia". Lo ha detto il legale di Berlusconi Franco Coppi al termine dell'udienza a Strasburgo. I tempi per la sentenza "non sono brevissimi - ha aggiunto - noi avremmo tutto l'interesse a conoscere l'esito nel più breve tempo possibile ma non possiamo farci niente". I termini della questione, ha aggiunto "erano quelli che avevamo rappresentato nei motivi scritti".

Strapiena l'aula e le altre sale della Corte da cui era possibile seguire la seduta: 550 le persone accreditate per l'udienza, di cui una quarantina di giornalisti, in gran parte italiani ma anche da Francia, Germania e altri Paesi europei. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia ma anche dall'estero. Presente anche una rappresentanza della Russia. 

   "Il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell'uomo, nessuna violazione può essergli attribuita". Lo ha detto il rappresentante del governo Maria Giuliana Civinini all'udienza a carico di Berlusconi alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
   
   "Il diritto è stato scrupolosamente rispettato", ha sottolineato. La decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità "non è stata arbitraria - ha aggiunto - è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti" del Cavaliere. 

    Per il legale di Berlusconi, Edward Fitzgerald, nel caso del Cavaliere "la legge Severino è stata applicata a fatti contestati per gli anni 1995-1998, quindici prima che la legge fosse adottata". Berlusconi, ha aggiunto davanti alla Corte di Strasburgo, "è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari: non era giustizia ma un anfiteatro romano in cui una maggioranza di pollice versi o pollici in alto decidono se uno va su o giù".

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