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Libia: sintonia Gentiloni-Merkel, Haftar oggi a Mosca

Sul tavolo il suo possibile incontro col premier Sarraj.

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Redazione Ansa

Contatti e sintonia tra Gentiloni e la Merkel sull'approccio alle questioni migranti e Libia. Oggi il generale Haftar sarà in visita a Mosca: sul tavolo il suo possibile incontro col premier Sarraj. 

Gentiloni-Merkel rafforzano asse su migranti-Libia  - C'è un "approccio condiviso" da Italia e Germania al dossier migranti. Nei giorni scorsi ci sono stati diversi contatti sull'asse Roma-Berlino, tra gli uffici dei due governi e anche tra Paolo Gentiloni e Angela Merkel. E, sottolineano da Palazzo Chigi, è emerso non solo il sostegno tedesco al codice delle ong, ma anche una strategia condivisa sul contrasto ai flussi in Africa e la necessità di dare appoggio alle organizzazioni che lavorano in Libia a tutela dei migranti. Una convergenza su cui l'Italia punta anche in vista del vertice di Versailles del 28 agosto, dove il confronto sarà "a quattro", anche con Emmanuel Macron e Mariano Rajoy. Merkel e Gentiloni per poco non si incontrano in Alto Adige, dove la Cancelliera è stata in vacanza tra fine luglio e inizio agosto e dove il premier è giunto due giorni fa. Ma negli ultimi giorni hanno avuto occasione di sentirsi nell'ambito di contatti tra le Cancellerie che da Palazzo Chigi definiscono intensi, per saldare gli sforzi in un approccio condiviso al tema migranti.

Haftar a Italia,fiducia tradita ma non bombarderemo  - "Sarraj ha violato in modo grave gli accordi" firmati a Parigi il 25 luglio, "dove si dice esplicitamente che mosse di questo genere vanno coordinate tra noi. Ma la violazione è anche italiana. A Roma sono corresponsabili, sanno benissimo che Sarraj non ha alcuna autorità per permettere alle vostre navi di venire nelle nostre acque territoriali. Non ha chiesto il parere a me e neppure al suo Consiglio presidenziale. La sua è una scelta individuale, illegittima e illegale". Lo afferma il generale Khalifa Haftar in un'intervista al Corriere della Sera in cui precisa che, nonostante la "fiducia tradita", non bombarderà le navi della Marina militare italiana. "Voglio ribadire che libici e italiani sono amici. Abbiamo superato il retaggio dell'aggressione fascista", dice Haftar. Tuttavia "nessuno può entrare con mezzi militari nelle nostre acque territoriali senza autorizzazione. Sarebbe un'invasione e abbiamo il diritto-dovere di difenderci, anche se chi ci attacca è molto più forte di noi".

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