Europa

Firmato accordo governo Tory-unionisti nordirlandesi Dup

A controparte May offre investimenti 1,5 mld sterline

Redazione Ansa

 E' stato concluso dopo un lungo negoziato l'accordo fra il partito conservatore della premier britannica, Theresa May, e gli unionisti nordirlandesi del Dup per offrire il vitale appoggio esterno al governo di minoranza Tory, con anche un programma di investimenti per l'Irlanda del Nord. La leader del Dup, Arlene Foster, ha firmato l'intesa a Downing Street.

Per May si tratta del primo punto per sperare di allontanare il fantasma di un cambio di leadership che i giornali evocano da giorni, la premier lo mette a segno in mattinata chiudendo la faticosa trattativa per strappare un vitale appoggio esterno ai 10 deputati 10 dell'ultradestra unionista protestante nordirlandese del Dup: salvagente in vista della fiducia di giovedì ai Comuni. La premier May subito dopo la firma dell'accordo con il partito nordirlandese Dup ha dichiarato che i due partiti "condividono molti valori" e che si tratta di una intesa "molto positiva". La leader del Dup, Arlene Foster, si è detta molto soddisfatta per i termini raggiunti fra i due schieramenti che in merito hanno promesso la massima trasparenza. La prima prova per il nuovo accordo è rappresentata dal voto per approvare il Queen's Speech, il discorso della regina coi punti programmatici del governo pronunciato la scorsa settimana, che si terrà nei prossimi giorni ai Comuni. L'accordo prevede anche un ricco pacchetto economico per l'Irlanda del Nord, con con uno stanziamento complessivo di fondi pari a 1,5 miliardi di sterline (1,7 miliardi di euro). Lo ha detto la Foster nel corso di una conferenza stampa di fronte al numero 10. I soldi saranno usati per dare impulso all'economia della regione e investire in nuove infrastrutture, nell'educazione e nella sanità. Intanto la May, nei confronti di Bruxelles con cui sta trattando la Brexit ha assicurato che "tutti i cittadini Ue che risiedono legalmente in Gran Bretagna vogliamo che rimangano qui". Lo ha detto la premier Theresa May riferendo ai Comuni sulla proposta britannica nei negoziati sulla Brexit per garantire i diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito. Il primo ministro ha aggiunto che saranno trattati come i cittadini britannici.
  La replica del capo negoziatore francese di Bruxelles, Michel Barnier, non pare incoraggiante: servono "più ambizione, chiarezza e garanzie", taglia corto su Twitter, chiedendo sic et simpliciter alla Gran Bretagna "lo stesso livello di protezione della legge Ue" a tutti gli europei. E ancor più polemico é a Westminster il leader del Labour, Jeremy Corbyn, duro anche sull'alleanza Tory-Dup, secondo il quale una May per nulla "generosa" mira in sostanza a utilizzare "la gente come merce di scambio". Anche a rischio di far saltare il tavolo.

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