Asia

Hrw, 100 gay perseguitati in Cecenia

'Governi stranieri diano loro rifugio. Fare pressioni su Mosca'

Redazione Ansa

MOSCA - Oltre 100 persone sono state vittime della campagna anti-gay lanciata dalle autorità cecene - con il sostanziale benestare del leader ceceno Ramzan Kadyrov - e molti dei sopravvissuti alle persecuzioni (che comprendono torture e l'incoraggiamento nei confronti delle famiglie a "liquidare" i loro cari in quanto omosessuali e dunque un "disonore") sono ora in pericolo, compreso chi ha lasciato la Cecenia e ora si trovano in Russia sotto la protezione di organizzazioni per la difesa dei diritti civili. E' la denuncia contenuta in un rapporto di Human Rights Watch. Alcuni dei gay arrestati dalle autorità e internati in centri di detenzione a Grozny e Argun sarebbero morti a causa delle percosse subite. La direttrice di HRW Russia, Tania Lokshina, ha lanciato un appello ai governi stranieri perché "diano rifugio ai perseguitati" e continuino ad esercitare pressione sul Cremlino in modo che le persecuzioni "cessino una volta per tutte".
   

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