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Una cucina un po' uruguaiana, per noi che veniam da Genova

Redazione Ansa

Buongiorno da Montevideo. Mentre il presidente Mattarella sta per concludere la sua visita in Sudamerica, noi cerchiamo di scoprire se l'Uruguay ha mantenuto le tradizioni culinarie italiane. Ed è così. Dalla pizza alle fabricas de pasta che producono gli inevitabili ravioli e agnolotti per il pranzo familiare della domenica, Montevideo è una città gastronomicamente italiana, ma solo un genovese potrà apprezzare la presenza di due specialità prettamente liguri che risultano ben più facili da trovare qui che in qualsiasi altra regione italiana.

La prima è la farinata di ceci, preparata in ogni forno della città e chiamata ancora con il suo nome in lingua genovese: la fainà. Si può chiedere alta e oleosa (del centro) o sottile è croccante (de orilla).

La seconda è la cima ripiena alla genovese, che in Uruguay è però diventata matambre, cioè mata hambre, letteralmente ammazza fame, ma ha mantenuto la ricetta originale, la stessa descritta come rituale e in zeneise stretto da De André nella sua bellissima “A çimma”.

 

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