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Oxfam: una persona su otto nel mondo non ha accesso all'acqua

Drammatica situazione in Siria, Iraq, Yemen. Parte una raccolta di fondi

Oxfam: una persona su otto nel mondo non ha accesso all'acqua

Redazione Ansa

748 milioni di persone nel mondo (1 su 8) vivono senza accesso all'acqua potabile, 2,5 miliardi sono prive di servizi igienico-sanitari a causa di guerre e catastrofi naturali. A rivelarlo è il nuovo report di Oxfam '#Savinglives: emergenza acqua', diffuso oggi. Il quadro umanitario è in continuo peggioramento: uomini, donne e bambini colpiti da guerre che devastano da anni paesi come la Siria, l'Iraq, lo Yemen, il Sud Sudan, o che hanno costretto altri 9 milioni di persone a cercare salvezza dagli attacchi di Boko Haram nell'area intorno al bacino del lago Ciad, tra Nigeria, Niger e Ciad.

Guerre, spesso dimenticate, a cui si sommano gli effetti di catastrofi naturali che a causa dei cambiamenti climatici si stanno moltiplicando, abbattendosi su aree del pianeta già poverissime come Haiti o il Sudan. "In queste aree di crisi dove Oxfam è al lavoro ogni giorno, intervenire tempestivamente per garantire acqua pulita, servizi igienici e sanitari, o un riparo, può fare la differenza tra la vita e la morte per intere famiglie, spesso costrette a lasciarsi tutto alle spalle e a ricominciare da zero in un altro paese. - spiega Riccardo Sansone, coordinatore umanitario di Oxfam Italia - A oggi abbiamo raggiunto oltre 13,7 milioni di persone nelle più gravi emergenze del pianeta, ma dobbiamo e possiamo fare di più".

Proprio per poter aumentare la propria capacità di risposta nelle più gravi emergenze del momento, a Natale Oxfam lancia la campagna #Savinglives. In Siria e Iraq oltre 20 milioni di persone senza acqua e cibo, afferma Oxfam nel rapporto: in Siria, dopo quasi 6 anni di conflitto, la situazione è al collasso: 13,5 milioni di persone dipendono dagli aiuti umanitari e, tra queste, 3 milioni hanno accessi irrilevanti e gravemente insufficienti a cibo e acqua pulita.

E mentre ogni giorno quasi 7 mila siriani sono costretti a lasciare il proprio paese,ad Aleppo est oltre 275 mila persone, con l'inverno in arrivo, rimangono intrappolate sotto i bombardamenti, con scorte di cibo e acqua in esaurimento. Dall'inizio dell'offensiva, la popolazione ha avuto un accesso intermittente all'acqua pulita attraverso la rete pubblica, potendo contare unicamente su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata.

Altrettanto grave l'impatto umanitario del conflitto in Iraq, dove l'offensiva in corso per la riconquista di Mosul all'Isis potrebbe generare centinaia di migliaia di profughi, facendo salire a oltre 10 milioni, metà dei quali bambini, il numero di persone che hanno un disperato bisogno di aiuto. Per far fronte all'emergenza, Oxfam è al lavoro nell'area per riuscire a garantire entro la fine di dicembre acqua e servizi essenziali ad almeno 60 mila sfollati, che si stanno rifugiando nei campi profughi per sfuggire al conflitto. 

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