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Monaco: 'il killer era un razzista patito di Hitler'

Iraniano, si vantava di essere nato lo stesso giorno di Hitler

Fiori sul luogo della strage a Monaco

Redazione Ansa

Sarebbe stato un gesto politico di un razzista estremista di destra e non un atto di follia in reazione al bullismo subito la strage di Monaco, in cui Ali Sonboly ha ucciso nove persone e poi si è tolto la vita. La possibile svolta sul movente di quella strage, le cui vittime verranno ricordate domenica in una cerimonia con la cancelliera Merkel ed il presidente della Repubblica Gauch, arriva dalle rivelazioni della Frannkfurter Allgemeine Zeitung (Faz). Citando fonti di indagine, il quotidiano descrive il diciottenne assassino di Monaco di Baviera come un razzista con un orientamento di estrema destra.

Lo studente che non era riuscito a diplomarsi viveva come un "onore" l'essere nato il 20 aprile, lo stesso giorno di Adolf Hitler, e menava vanto del fatto di essere di "razza ariana" in quanto la sua famiglia proveniva dall'Iran: quella Persia considerata come la culla dell'arianesimo. Il figlio di un tassista immigrato era un patito di Hitler, propugnava la superiorità della razza ariana ed odiava visceralmente i turchi e gli arabi, rispetto ai quali si sentiva "superiore". "Turchi di merda", lo si sente urlare in un video che ha fatto scattare il sospetto che quella strage, avvenuta nel quinto anniversario della strage perpetrata a Utoya da Anders Breivik, avesse un movente xenofobo di destra, poi oscurato dalla storia da psicopatico e bullizzato di Ali.

Ora gli inquirenti valutano l'ipotesi che il killer abbia proprio selezionato le proprie vittime, tutte con un background di immigrazione: tre teenager avevano origini turche come la donna 45enne. Un ragazzo e due ragazze, erano albanesi del Kosovo. Ove questa ipotesi sia verificata, destituirebbe di fondamento quella secondo cui il giovane avrebbe agito in uno stato di malattia mentale ed in reazione al bullismo subito dai coetanei a scuola nel 2012.

   

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