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Monaco: la lunga notte di Monaco. E dell'Europa /L'ANALISI

Stefano Polli

Redazione Ansa

A pochi giorni dall'attentato di Nizza, il cuore dell'Europa è ancora una volta colpito e violato. Questa volta tocca alla Germania con nove morti, molti feriti e una grande incertezza sulla matrice di un attacco che comunque la polizia tedesca definisce sicuramente come atto di terrorismo. Uno degli attentatori - anche sul loro numero non c'è ancora chiarezza - parla tedesco e si definisce tedesco e insulta gli stranieri.

Un altro (lo stesso?) avrebbe urlato Allah Akbar, secondo una ricostruzione della Cnn. Impossibile, ancora a molte ore dalla sparatoria, tirare una conclusione e fare un'analisi con elementi compiuti e definitivi. Ma un elemento su cui ragionare esiste: l'Europa è al centro di attacchi di diversa natura con una tempistica senza precedenti.

Si può colpire con un attacco terroristico studiato e sincronizzato e con la partecipazione di molti attentatori come a Parigi o a Bruxelles. O si può fare da soli con una rapida islamizzazione. O senza. Si può colpire con un camion, con un'ascia su un treno, con una pistola. Ma si colpisce. Quasi senza soluzione di continuità, si colpisce un'Europa attonita e fragile, timida e indifesa, alle prese con le grandi crisi di inizio millennio, dalla profonda crisi economica a quella dei migranti e dei rifugiati, dalla lotta al terrorismo alla globalizzazione. Un'Europa senza risposte e senza solidarietà, senza memoria e senza coraggio. La lunga notte di Monaco sembra lo specchio della lunga notte dell'Europa.

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