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Nizza: i racconti dell'orrore. Una madre: "Ho visto la morte sul volto dei miei figli"

"Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone, travolgeva tutto come birilli"

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Redazione Ansa

"Tenevo per mano i miei quattro figli poi all'improvviso le urla della gente e quel tir che ci è passato accanto andando a zig zag e schiacciando tutto e tutti". Piange Marlena quando, davanti all'ospedale di Nizza, racconta il terribile attentato che ieri sera ha sconvolto la Francia. "Per un attimo non ha più visto i figli: è stato per pochi secondi - dice - quando li ho rivisti avevano il terrore sul volto e sui vestiti il sangue di tutti quei morti. Fisicamente stanno bene, ma sono sotto shock - conclude -: dicono che non vogliono mai più uscite di casa". 

"Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli". E' il racconto di un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul lungomare quando il camion ha iniziato la sua folle corsa contro la folla. Il camion che ha compiuto la strage sul lungomare di Nizza è piombato a 80 km orari sulla folla. "Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate", ha raccontato un testimone oculare citato da l'Express. Il camion, ha detto lo stesso uomo, ancora sotto shock, era un 18 tonnellate, un mezzo che è lungo 15 metri e andava a 80 km all'ora".

 "Ho visto passare il camion a un solo metro da me mentre travolgeva tutto come fossero birilli: uomini, donne, bambini, bancarelle: sembrava un incubo, non riuscivo a muovermi". E' uno dei passaggi della testimonianza resa all'ANSA da Maurizio Ventura, 60 anni, pensionato milanese che da due anni vive a Nizza. Maurizio, come tante migliaia di persone, nel momento dell'attacco del camion, era sul lungomare di Nizza e aveva appena assistito allo spettacolo dei fuochi pirotecnici che chiudevano la festa Nazionale francese del 14 luglio.

 

Per rispondere a un messaggino della compagna si è seduto su una delle tipiche panchine blu della promenade e da lì ha assistito all'incredibile. "Il camion sembrava che barcollasse, ma lo faceva per colpire quanta più gente poteva. Dopo il suo passaggio ho visto per terra un bimbo morto accanto al padre disperato che lo accarezzava mentre con l'altra mano reggeva una carrozzina, una signora senza una gamba, un uomo senza un piede, sentivo grida, urla, disperazione. Sono rimasto impietrito, immobile, poi a un certo punto è stato come se il silenzio mi avvolgesse". "La polizia è stata molto superficiale perché non ha bloccato al traffico come doveva la zona pedonale - continua Maurizio -. Per un'ora, poi non sono arrivati soccorsi, né ambulanze né elicotteri. Anche i militari sono arrivati un'ora dopo".

Su SkyTg24 invece un ristoratore italiano a Nizza, Thomas Russo, ha descritto il panico seguito all'attentato.  Quando c'è stato l'attacco con il camion sulla folla, "in meno di 30 secondi decine e decine di persone si sono accalcate in preda al panico nel mio locale. La gente rischiava di restare schiacciata all'interno, è allucinante". Russo ha detto che la polizia ha ordinato alla gente di non uscire dai locali in cui si era rifugiata.
   

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