Mondo

Brexit: anche Gove in lizza guida Tory

Si rompe il tandem con Boris Johnson

Redazione Ansa

    Il ministro della Giustizia britannico, Michael Gove, si candida per la leadership dei Tory e per la guida del governo al posto del dimissionario David Cameron. Lo riporta la Bbc. Si tratta di una decisione a sorpresa, che Gove aveva finora escluso e che rompe per ora il tandem con l'ex sindaco di Londra Boris Johnson nato durante la campagna pro-Brexit sostenuta da entrambi. Da parte sua, Johnson ha rinunciato alla candidatura: "Non mi candido alla leadership dei Tory", ha annunciato a sorpresa.

    La decisione di Gove, che aveva esplicitamente escluso sue ambizioni per Downing Street durante la campagna elettorale, rischia di minare le speranze di Johnson. Tanto piu' che il ministro della Giustizia, dopo aver lasciato intendere nei giorni scorsi il proprio sostegno all'ex sindaco di Londra, entrando in lizza ha affermato oggi in modo esplicito di non ritenere Johnson adatto a ricoprire l'incarico di premier in questa fase. Il suo annuncio arriva dopo la rivelazione di una mail di sua moglie, trapelata ieri sui media, che gia' metteva in dubbio il sostegno a Boris.

    A dividere ulteriormente il campo pro Brexit sono poi le candidature dell'ex ministro della Difesa Liam Fox, gia' annunciata ieri, e quella della sottosegretaria al Tesoro, Andrea Leadsom, confermata stamattina sempre dalla Bbc. Fra coloro che hanno invece sostenuto Remain, sono finora in campo il giovane ministro del Lavoro, Stephen Crabb, europeista convinto, e la veterana titolare dell'Interno, Theresa May, molto meno convinta, che a questo punto appare la vera favorita. Sia Crabb sia May si sono peraltro impegnati ad attuare la Brexit e a non rovesciare l'esito referendario.

    May ha detto che non convocherà elezioni politiche fino al 2020 se dovesse vincere ed ha ribadito che "Brexit significa Brexit", senza ripensamenti, ma che andranno difesi gli accordi commerciali britannici nel mercato unico. Si é detta inoltre "la persona migliore per fare il premier della Gran Bretagna" ed ha affermato che, se sarà eletta, la Gran Bretagna "potrebbe" attivare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona per formalizzare il divorzio dall'Ue "entro la fine del 2016".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it