Africa

Uccisi in Libia, l'addio a Fausto Piano e Salvatore Failla

Polemiche sulle autopsie

Redazione Ansa

Un lungo applauso, che non scioglie il dolore della famiglia, ha accompagnato l'uscita dalla chiesa di Santa Tecla, a Carlentini, della salma di Michele Failla. Il corteo, accompagnato da due sacerdoti, si è mosso lentamente, tra lacrime e commozione. I giornalisti sono stati tenuti a distanza dalle forze dell'ordine, con un cordone di sicurezza davanti alla chiesa. A Carlentini è giunto anche Filippo Calcagno, anche lui rapito in Libia e rilasciato. E' arrivato nella chiesa di Santa Tecla accompagnato dalla moglie di Failla, Rosalba Scorpo. Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta ha partecipato ai funerali. "Nessun commento - ha detto il governatore - non me la sento: è un momento di dolore, e il dolore va rispettato".

Migliaia in lacrime a Capoterra ai funerali di Piano - E' cominciata con il saluto dell'arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio alla moglie e ai figli di Fausto Piano, la messa per i funerali del tecnico della Bonatti rapito e ucciso in Libia. Gremito il palazzetto dello sport di Capoterra, che sta ospitando le esequie: migliaia di persone hanno prima partecipato al corteo iniziato alle 14 che ha attraversato le strade del centro di 25 mila abitanti alle porte di Cagliari. E poi hanno riempito gli spalti e il parquet dell'impianto sportivo alla periferia del paese. "Il volto della guerra è questo - ha detto mons. Miglio ricordando anche la scomparsa del collega di Piano, Salvatore Failla - fatto di lacrime e strazio. Lo scopriamo quando entra e ferisce la vita di una famiglia. Questa è una di quelle morti che ci cambiano: ci fa guardare lontano nello spazio e nel tempo. Ogni nostra scelta e non scelta tocca sempre tutti". Un monito, quello dell'arcivescovo, contro l'indifferenza. La folla ha seguito in silenzio le parole di Miglio. In prima fila ci sono i familiari di Piano, con loro Gino Pollicardo, il collega scampato alla morte a Sabrata: durante il corteo è stato accanto a Isabella, la vedova di Piano. Presente tra gli altri il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, il sindaco di Capoterra Francesco Dessì e tanti altri primi cittadini della zona.

"Le nostre perplessità sull'autopsia eseguita in Libia si sono rivelate fondate. Il prelievo di parte di tessuti corporei ha reso impossibile l'identificazione dell'arma usata, la distanza e le traiettorie. Non è stata un'autopsia (quella in Libia, ndr) è stata una macelleria". Così l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi. E' stato fatto qualcosa - ha aggiunto l'avvocato - che ha voluto eliminare l'unica prova oggettiva per ricostruire la dinamica dei fatti". Il penalista, che assiste i familiari di Salvatore Failla, ha tuttavia riconosciuto l'impegno dei rappresentanti italiani in Libia che "si sono battuti per evitare questo scempio".

Il ministro degli Esteri Gentiloni ha informato il Parlamento sulla vicenda dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia. "L'Italia non vuole avventure inutili", ha detto il ministro, assicurando che un eventuale intervento avverrà "solo con il via libera delle Camere". LEGGI L'ARTICOLO


L'AUDIO DI SALVATORE FAILLA

Lungo rito funebre davanti a bare, e' la prima volta  - E' durato quasi mezz'ora il rito religioso che si e' svolto sulla pista di Ciampino in un silenzio assoluto. E' la prima volta che sulla pista dell'aeroporto si e' svolto un rito di cosi' lunga durata. Nessuna voce, nessun grido ma un dolore contenuto da parte dei congiunti di Failla e Piano. Alla fine il sacerdote ha di nuovo benedetto i feretri e subito dopo i parenti dei due tecnici hanno deposto per l'ultima volta le mani sul legno delle due bare. All'1,35, mentre i carri funebri si muovevano diretti a Roma, un addetto alle pompe funebri ha avuto un malore, e'stato subito soccorso e si e' prontamente ripreso. Oggi, al policlinico Gemelli di Roma, i medici dell'Istituto di Medicina legale eseguiranno a loro volta gli accertamenti autoptici sul corpo di Failla e Piano dopo l'autopsia eseguita a Tripoli.

 

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