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Migranti: Ue-Italia, prova di forza sull'intesa con la Turchia

Roma blocca stanziamento 3 mld ad Ankara per gestione dei migranti

La cancelliera Angela Merkel

Redazione Ansa

L'Italia è rimasto l'unico Paese Ue a bloccare apertamente l'accordo sulla ripartizione dei contributi tra la Commissione Ue ed i Paesi membri dei 3 miliardi destinati alla Turchia per la gestione dei rifugiati. A spingere sulla piena applicazione dell'accordo è in particolare Angela Merkel, che proprio sulla crisi dei migranti si gioca molto: dopo i fatti di Colonia, anche i suoi partner politici le hanno dato l'ultimatum, perché gli arrivi in Germania continuano ad essere tra i duemila ed i tremila al giorno.

Sotto il peso della pressione migratoria cinque Paesi hanno sospeso l'accordo di Schengen - Austria, Germania, Svezia, Danimarca e Norvegia - e anche per questo la piena attuazione dell'accordo con Ankara viene considerata "centrale".

I tre miliardi destinati alla Turchia dovrebbero servire a garantire migliori condizioni di vita per i profughi siriani in Turchia, permettendo l'accesso al sistema sanitario e scolastico e la possibilità di lavorare.

Lo schema di ripartizione ipotizzato fino ad oggi prevede un contributo dal budget europeo di un miliardo, mentre gli altri due dovrebbero arrivare dagli Stati membri, con un escamotage tecnico per bypassare le difficoltà politiche di Cipro. L'Italia vuole invece che tutti e tre i miliardi arrivino dal budget europeo e chiede di sapere in che modo saranno spesi.

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