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Birmania, iniziate prime elezioni libere. San Suu Kyi favorita

Osservatori Ue: 'Finora voto 'regolare'

Redazione Ansa

Si sono aperti nella notte fra sabato e domenica (ora italiana) i seggi delle elezioni in Birmania, il primo 'vero' voto nazionale dal 1990, che vede il partito della leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi grande favorita. Tra possibili brogli nel conteggio delle preferenze e temute interferenze future della vecchia guardia in caso di una vittoria di Suu Kyi, le elezioni sono viste come l'inizio di una transizione politica ricca di incertezze.

A Rangoon, già all'apertura dei seggi, molti di essi vedevano file di votanti lunghe decine di metri. La leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, la cui "Lega nazionale per la democrazia" (Nld) è la grande favorita per la vittoria, voterà in mattinata presso un seggio dell'ex capitale. Le urne chiuderanno alle 16 locali (le 10:30 in Italia). Per i risultati completi saranno necessarie due settimane, ma è probabile che negli ambienti dell'Nld inizino a circolare risultati ufficiosi fin da stasera. Le operazioni di voto sono monitorate da centinaia di osservatori stranieri e da migliaia di birmani. 

Osservatori Ue, voto finora 'regolare' - Nell'ex capitale Rangoon, lo svolgimento delle storiche elezioni di oggi sembra finora "regolare". Lo ha dichiarato in mattinata il parlamentare europeo Alexander Lambsdorff, a capo della missione di osservazione elettorale della Ue. In diversi seggi cittadini, già dall'apertura si sono registrate code di decine di metri, per operazioni di voto che sono però andate avanti con pochi intoppi. Come ha constatato l'ANSA, a metà mattina molti seggi riportavano già un'affluenza del 50 per cento, e all'ora di pranzo le lunghe code della mattina erano sparite. Si segnalano comunque errori nelle liste elettorali, con alcuni votanti - specie in dei quartieri periferici - che non hanno potuto esprimere la loro preferenza e sono andati via delusi. Agli osservatori Ue, inoltre, non è stato concesso l'accesso ai seggi istituiti nelle basi militari, dove secondo alcuni media locali le operazioni di voto sono state concluse già in mattinata.
   

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